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Bando del lotto, CdS rinvia parere: ‘Requisiti eccessivi e proroga discrezionale’

10 agosto 2015 - 08:06

Il Consiglio di Stato ha sospeso l’emissione del parere che il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli gli hanno chiesto sulla documentazione di gara per la procedura di selezione per l'affidamento in concessione della gestione del servizio del gioco del Lotto automatizzato e degli altri giochi numerici a quota fissa, chiedendo a sua volta precisazioni e/o adeguamenti indicati prima di procedere.

Scritto da Amr
Bando del lotto, CdS rinvia parere: ‘Requisiti eccessivi e proroga discrezionale’

 

Secondo il Consiglio di Stato, infatti, “è necessario anzitutto conoscere se, in relazione alla citata procedura di selezione, siano state avviate interlocuzioni con organi dell’Ue, ciò anche in considerazione del pregresso contenzioso comunitario, che ha riguardato il decreto ministeriale 17 marzo 1993”. Quanto al capitolato d’oneri, il CdS evidenzia che “non viene specificato espressamente, nella premessa, se la sua funzione sia esplicativa ed integrativa rispetto al bando, ne è evidenziato se lo stesso costituisca o meno un allegato al bando, di cui, se così fosse, dovrebbe costituire parte integrante e sostanziale” e che “la proroga unilaterale di dodici mesi della durata della concessione (ordinariamente fissata in nove anni), sebbene sia riferita ad eventi non prevedibili ed a situazioni di particolare urgenza, appare, comunque, eccessivamente discrezionale e generica”.

Inoltre, “i requisiti per la partecipazione alla procedura di selezione appaiono, per taluni versi, eccessivi, tanto da figurare come clausole escludenti. In particolare il requisito di capacità economica e finanziaria consiste nell’aver conseguito complessivamente, nel triennio 2012/2014 un fatturato pari ad € 150.000.000,00, afferente le attività di gestione o raccolta di gioco; il requisito di capacità tecnico-organizzativa consiste, tra l’altro, nella realizzazione, negli ultimi tre esercizi chiusi, di una raccolta di gioco pari ad almeno € 500.000.000,00 relativamente a tipologie di giochi effettuati tramite terminali di gioco. Soprattutto in relazione al primo, il Ministero dovrebbe chiarire le ragioni per cui viene richiesto un fatturato (circoscritto all’attività di gioco) che va ben oltre il frutto di ordinarie percentuali di incasso (aggio) parametrate al secondo (ossia all’ammontare della raccolta di gioco)”.

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