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Tar Sicilia: 'Licenza scommesse, dimostrare cattive frequentazioni'

26 aprile 2017 - 15:28

Per il Tar Sicilia per motivare diniego di una licenza per un punto scommesse bisogna dimostrare cattive frequentazioni e ingerenza nella gestione.

Scritto da Fm
Tar Sicilia: 'Licenza scommesse, dimostrare cattive frequentazioni'

 

"Non è stata data dimostrazione dell’effettiva ingerenza nella gestione, in quanto si è fatto riferimento: 1) alla vicinanza delle abitazioni, la quale si spiega agevolmente con l’acquisto da parte del padre della casa di abitazione della figlia; 2) alla frequentazione, che è dovuta al rapporto di parentela con la moglie, alla quale non si può chiedere di troncare i rapporti affettivi con la famiglia di origine solo perché alcuni componenti sono stati raggiunti da provvedimenti giudiziari".

 

Questa la motivazione con cui il Tar Sicilia ha accolto il ricorso di un uomo contro la Questura di Palermo e l'Agenzia delle dogane e dei monopoli per il diniego del rilascio della licenza di Pubblica sicurezza, ex art. 88 Tulps, per esercitare un punto di raccolta scommesse a Palermo.


"Tale provvedimento - si legge nella sentenza - era stato motivato con riferimento alla sussistenza di seri dubbi in ordine alla reale titolarità della licenza essendosi ipotizzata una gestione occulta o, comunque, una forte ingerenza da parte del suocero ritenuto persona controindicata a causa dei suoi trascorsi giudiziari".

 

Per i giudici si tratta "di elementi non adeguati a sorreggere sotto il profilo motivazionale il provvedimento impugnato, in quanto si riassumono essenzialmente in un rapporto di parentela (rectius di affinità) e in un singolo incontro con soggetti controindicati". Inoltre, "va evidenziato che si tratta di un singolo incontro tra soggetti operanti nel medesimo settore, che di per sé non costituisce dimostrazione della riconducibilità dei diversi esercizi commerciali a un unico centro decisionale".
 

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