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Lega Nord e M5S: “No a credito d’imposta a società di gioco”

17 luglio 2014 - 07:39

Sono due gli emendamenti al disegno di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, approvato dalla Camera dei deputati e attualmente all’esame della settima commissione Istruzione, che chiamano in causa il gioco.

Scritto da Amr
Lega Nord e M5S: “No a credito d’imposta a società di gioco”

 

Il primo è a firma dei leghisti Centinaio, Consiglio e Comaroli, il secondo dei senatori del M5S Serra Blundo e Montevecchi, ma il loro testo è identico nella richiesta che «Al fine di evitare il rischio che le erogazioni liberali per le finalità di cui al comma 1 del presente articolo possano costituire una forma di pubblicità` indiretta, il credito d’imposta non è riconosciuto, in relazione alla natura dell’attività svolta, alle società del tabacco e del gioco d’azzardo”.

Nel corso della discussione, la relatrice Di Giorgi ha espresso parere negativo su questi e su altri emendamenti, trovando concorde il ministro Franceschini. La senatrice Serra ha però chiesto di rivedere il parere espresso sull'emendamento 1.16, ribadendo l'inopportunità di dare eccessivo risalto, in termini di pubblicità indiretta, alle società farmaceutiche, del tabacco e del gioco d'azzardo, trovando però la conferma del parere contrario della Di Giorgi, atteso che la disciplina delle erogazioni liberali esclude la possibilità di godere di una pubblicità indiretta.

Da parte sua il senatore Centinaio ha ritirato tutti gli emendamenti presentati, riservandosi di ripresentarli in Assemblea.

 

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