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Milano, Confcommercio e Asl: "Al via corsi di formazione sul Gap per gestori sale"

04 luglio 2014 - 10:14

Confcommercio Milano e le ASL Milano 1 e Milano 2 hanno firmato ieri nella sede della Confcommercio milanese di Palazzo Castiglioni  le convenzioni che avviano, nei comuni dell’area metropolitana milanese, il percorso di formazione per  gestori e personale di sale da gioco e pubblici esercizi dove sono installate le slot machine., secondo quanto previsto dalla legge approvata da Regione Lombardia nell’ottobre del 2013.

Scritto da Redazione GiocoNews
Milano, Confcommercio e Asl: "Al via corsi di formazione sul Gap per gestori sale"

 

 

La legge riconosce in quest’ambito il ruolo attivo che le associazioni ricoprono nella promozione delle iniziative formative e Confcommercio Milano è indicata nelle convenzioni come l’organizzazione maggiormente rappresentativa del territorio.


RETE CON ASSOCIAZIONI - La formazione che sarà rivolta alle migliaia fra gestori e collaboratori di locali e sale da gioco (Confcommercio Milano metterà a disposizione le sedi formative attraverso il coinvolgimento delle proprie associazioni territoriali) è molto importante perché potrà anche permettere di sviluppare la capacità di fare rete con istituzioni e società civile per intercettare le situazioni più problematiche.
I docenti delle iniziative di formazione saranno esperti in legislazione e professionisti delle ASL: medici, psichiatri, psicologi, assistenti sociali.

I DATI DELLE ASL DI MILANO - Sono circa 1.600 i giocatori patologici in cura nei Dipartimenti delle Dipendenze delle ASL lombarde.
Nelle ASL Milano 1 e Milano 2 la diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap) è tipica delle maggiori aree metropolitane. Nei servizi dedicati delle due ASL sono quasi 300 i giocatori patologici, con un aumento del 40% in ognuno degli ultimi tre anni. Si stimano in 2.500 le persone che avrebbero bisogno di cure.
Nella popolazione studentesca, il 58% dei maschi e il 39% delle femmine hanno giocato puntando soldi negli ultimi dodici mesi. Giocare 20 o più volte l’anno ha coinvolto il 16% dei maschi e il 2% delle femmine.

 

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