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Incendio alla Umbria Giochi di Perugia: il titolare Patoia, “Amareggiato ma guardo avanti”

16 agosto 2014 - 10:49

Un vasto incendio divampato nella notte prima del ferragosto, ha colpito la società di gestione di apparecchi da intrattenimento Umbria Giochi, che a sede a Corciano, in provincia di Perugia. Sul posto, al momento del fatto, nella notte tra mercoledì e giovedì, si trovavano i custodi della struttura, che risiedono in prossimità dell’edificio, i quali tuttavia non si erano accorti di alcuna anomalia prima della scoperta delle fiamme. Grazie a un tempestivo l’intervento della squadra volante della questura di Perugia e dei vigili del fuoco che hanno domato le fiamme.

Scritto da Ac
Incendio alla Umbria Giochi di Perugia: il titolare Patoia, “Amareggiato ma guardo avanti”


L’incendio, di natura dolosa, ha interessato prevalentemente l’esterno del magazzino, dove però si trovavano strumenti di valore per l’attività dell’azienda. Ed è proprio questo uno degli aspetti che fa riflettere i titolari dell’azienda. Come spiega a GiocoNews.it il responsabile di Umbria Giochi, Luca Patoia. “Per chi, come noi, lavora nel settore degli apparecchi da intrattenimento, quando si trova a subire un torto di questo tipo, si mettono in moto vari meccanismi e riflessioni. Specie per una realtà come la nostra, che opera da sempre nella piena trasparenza e non ha nessun ‘nemico’ da cui doversi spiegare. Per questo, di fronte a una ritorsione di questo tipo, viene subito da pensare alla cattiva immagine di cui godiamo, da sempre, noi imprenditori del gioco, che veniamo guardati con sospetto, molto spesso, anche dai giocatori, specie quando andiamo a fare gli incassi nei nostri locali e i giocatori ci vedono andar via con quelli che considerano ‘i loro soldi’. E vagli poi a spiegare che quel denaro va per la maggior parte nelle casse dello Stato”. Per questo, spiega Patoia, ci si chiede anche se episodi di questo tipo possano essere portati anche da questo sorta di “odio” nei confronti del settore. Poi però la stessa tesi viene in qualche modo superata dai fatti, e dopo un’analisi, spiega il patron dell’azienda, “le conclusioni a cui stiamo arrivando e che potesse trattarsi di qualcuno vicino all’azienda, magari qualche ex dipendente”. Questo perché, spiega ancora Patoia, “l’incendio pareva mirato, in quando non è stata incendiata la sede dell’azienda in maniera casuale, bensì si è andati a scegliere quelle parti che avevano maggior valore e importanza per la nostra attività e se i malviventi sapevano di cosa si trattava probabilmente è molto più di un caso”. Patoia, che ricopre anche il ruolo di vice presidente dell’Associazione Sapar, si dice “amareggiato per quello che è successo. Si tratta di situazioni che purtroppo capitano agli operatori del nostro settore e solo quando le vivi davvero sulla tua pelle riesci a capire l’effetto che fa, ed è davvero spiacevole”.

 

 


LE INDAGINI IN CORSO – E proprio attorno a queste ipotesi si stanno concentrando le indagini della questura di Perugia. Grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza gli inquirenti hanno potuto appurare che i piromani erano due, a volto coperto, e che hanno cosparso di benzina le piste da pattinaggio smontate e anche un’auto di servizio parcheggiata sul piazzale che, però, non è stata distrutta.

 

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