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Gioco e pubblicità, Schiavolin (Cogetech): "No ai divieti, serve comunicazione condivisa"

31 ottobre 2014 - 08:50

Il gioco come le sigarette, 'nuoce gravemente alla salute', e per questo la sua pubblicità va assolutamente vietata. In ogni modo e con ogni mezzo. Sembra essere questo il nuovo slogan di parlamentari, amministrazioni comunali e governi regionali che, sempre più spesso, individuano negli spot che promuovono casinò online e scommesse invitando a 'giocare responsabilmente' la causa di tutti i mali. Ma ha davvero un senso vietare la pubblicità al gioco? Sulla questione, che sarà al centro dello speciale 'Gioco e pubblicità' contenuto nel numero di novembre di Gioco News, risponde l'amministratore delegato di Cogetech, Fabio Schiavolin.

Scritto da Fm
Gioco e pubblicità, Schiavolin (Cogetech): "No ai divieti, serve comunicazione condivisa"

 

A proposito della pubblicità dei giochi leciti, alcuni paletti ben chiari, compresi alcuni presenti del decreto Balduzzi erano stati inseriti nel settembre 2012 nel Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale dello Iap, l’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria. Vale a dire le undici regole frutto della collaborazione tra Iap e Sistema gioco Italia. A che punto siamo con l'applicazione di queste regole per quanto vi riguarda?
“Come tutti gli altri operatori di gioco, dobbiamo e vogliamo seguire le norme condivise con lo IAP che hanno l’intento di orientare le attività di marketing e la comunicazione commerciale verso un sistema di gioco responsabile. L’intervento di un organismo di assoluta e indiscussa affidabilità ed esperienza nel campo della comunicazione come lo IAP, che adotta chiari e concreti parametri di riferimento nella tutela del giocatore, è un chiaro passo in questa direzione.
Ci prendiamo cura del giocatore informandolo e mettendolo a conoscenza in modo chiaro e palese dei rischi e dei pericoli che può comportare un gioco incontrollato e non sano. Ci discostiamo dalla linea comunicativa che pone il gioco come la soluzione ai problemi economici delle persone, ma invitiamo il giocatore a divertirsi, consapevole delle probabilità di vincita e di perdita. Nella comunicazione del nostro prodotto esplicitiamo sempre tutte le modalità e le condizioni per usufruire di eventuali bonus o incentivi e siamo particolarmente sensibili al rispetto delle fasce orarie protette. Queste e altre norme, le seguiamo regolarmente da anni con impegno e con un’attenta attività di comunicazione che vuole promuovere un gioco sano e sostenibile”.


Cosa ne pensate dei divieti di pubblicità del gioco presenti in diverse leggi regionali e regolamenti comunali? Sono davvero efficaci per 'scoraggiare' i giocatori compulsivi?
“Anzitutto mi preme osservare come sarebbe auspicabile operare in piena armonia tra disposizioni regionali e disposizioni nazionali per quanto riguarda anche la comunicazione e la pubblicità. Infatti il più delle volte a livello nazionale si verificano incongruenze e conflitti con regioni e comuni.
Una totale chiusura non gioverebbe a nessuno, la soluzione a nostro avviso non sta nel divieto assoluto della pubblicità ma nel rispetto delle norme e dei principi generali nella tutela del giocatore e dei minori. È importante lavorare in una direzione comune e condivisa, verso una comunicazione del gioco responsabile".

E in merito ai messaggi in coda agli spot sul gioco che invitano a 'giocare responsabilmente', ritenete che siano un modo corretto ed efficace per veicolare l'informazione su gioco lecito? A vostro parere, ci potrebbero essere mezzi più efficaci per veicolare certi messaggi?
"Negli anni abbiamo cercato di trovare sempre dei nuovi e diversi modi di azione: siamo partiti con la campagna di sensibilizzazione ‘Gioca con misura’ grazie alla quale abbiamo ricevuto la certificazione internazionale G4 sul gioco responsabile fino ad arrivare all'ultima campagna pubblicitaria 'Il cu** non esiste. Gioca con la testa'. Qui abbiamo utilizzato un linguaggio nuovo e senza ipocrisie, per affrontare il tema del gioco responsabile in cui invitiamo il giocatore ad informarsi sempre sulle possibili percentuali di vincita e di perdita per ogni prodotto. Protagonista un enorme elefante che mostra il lato b e che ha convinto anche la giuria degli EGR Italy Awards 2014 ad assegnarci il premio come miglior 'Operatore di gioco responsabile'. Dobbiamo fermarci qui? Ovviamente no, è solo l’inizio, l’importante è andare nella direzione giusta. Non esiste la ricetta perfetta che scoraggi il giocatore patologico però è nostro dovere informarlo, tutelarlo e renderlo consapevole dei rischi a cui va incontro”.

 

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