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Gioco e pubblicità, Iap: "Attenersi a standard di correttezza"

17 gennaio 2015 - 09:21

Continua l'indagine di Gioconews.it sul rapporto tra gioco e pubblicità. Dopo il parere di alcuni illustri sociologi, ora è la volta dello Iap, Istituto Autodiscipina Pubblicitaria. L'ente, per intenderci, che regolamenta la comunicazione per una corretta informazione, che nel settembre 2012 ha sottoscritto insieme a Sistema Gioco Italia il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale che ha fissato nuove regole per la pubblicità dei giochi, ispirate alla trasparenza e alla tutela dei minori.

Scritto da Fm
Gioco e pubblicità, Iap: "Attenersi a standard di correttezza"

 

Vincenzo Guggino, segretario generale Iap sottolinea: "La mia opinione è che, come principio generale, se un’attività commerciale è considerata lecita, ne dovrebbe essere consentita la relativa comunicazione commerciale. Questo assunto generale va però mitigato declinandolo alla luce della 'pericolosità', anche solo teorica, di detta attività. Pensiamo, ad esempio, ai farmaci, alle bevande alcoliche, alle automobili, ai prodotti che possono recare danno all’ambiente, e naturalmente anche ai giochi con vincita di denaro. Questi settori richiedono delle regole di dettaglio della pubblicità ben perimetrate volte ad evitare gli abusi che possono essere non privi di conseguenze per l’individuo e per la società. Se però la comunicazione commerciale viene parametrata su validi e condivisi standard di correttezza ne trae vantaggio l’informazione del pubblico e ciò può fungere, peraltro, da scrimine tra gioco lecito ed attività illegale". A distanza di quasi due anni, a che punto siamo con l'applicazione di queste regole? "Si tratta di un documento che offre una griglia di parametri di correttezza a chi vuole comunicare in questo settore. A ciò si aggiunge il servizio che lo Iap offre a chi ne faccia richiesta di pareri preventivi su campagne non ancora diffuse. Una efficace e seria norma autodisciplinare in grado di dare contenuto alle indicazioni invero molto generali del cosiddetto decreto Balduzzi, e il ricorso ai pareri preventivi Iap, hanno di fatto ridotto l’insorgere stesso del contenzioso e condotto il mercato verso una comunicazione più responsabile. Almeno questo vale per chi ha adottato il Codice". I messaggi pubblicitari sul gioco sono sempre più controllati, quindi, ma per il segretario Iap "i cosiddetti 'legal' posti a fine messaggio da soli non bastano mai a neutralizzare un messaggio che sia per contenuti che per struttura si ponga come intrinsecamente scorretto. Aggiungono una precisazione d’obbligo a un messaggio rispettoso delle regole; non servono a nulla se il resto del messaggio è deontologicamente sbagliato. Dall’entrata in vigore dell’art. 28ter sono stati emessi solo due provvedimenti inibitori, a fronte di 73 richieste di parere preventivo su pubblicità non ancora diffuse".

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