skin

Gioco tra sogni e realtà: a Milano il punto su legalità e nuove povertà

28 febbraio 2015 - 11:10

Dagli aspetti storici agli aumenti moderni del gioco, dalla legislazione che lo regolamenta in Italia ai risvolti socio economici; dagli aspetti clinici generali, con riferimenti alle possibilità di cura, ai dati relativi alle categorie più fragili (anziani e minori); dai riferimenti storici su gioco illegale e gestione mafiosa del mercato a quelli attuali “che vedono politica e illegalità intrecciarsi pericolosamente”.

Scritto da Redazione
Gioco tra sogni e realtà: a Milano il punto su legalità e nuove povertà

Questi i temi del libro di Maria Cristina Perilli ‘Giocati dall’azzardo, mafie, illusioni e nuove povertà’, che sarà presentato lunedì alle 11 a Palazzo Pirelli, a Milano, alla presenza, oltre che dell’autrice, dell’assessore regionale lombardo Viviana Beccalossi, del presidente della IV commissione Angelo Ciocca, del presidente commissione antimafia Gian Antonio Girelli, del direttore dipartimento dipendenze Asl Milano 2 Alfio Lucchini e del portavoce campagna nazionale Mettiamoci in gioco, Matteo Iori. Come si legge nella prefazione, scritta da don Virginio Colmegna, nel libro vengono quindi analizzate le pesanti ricadute sociali dell’economia dell’azzardo che “ha visto negli ultimi dieci anni un preoccupante e vertiginoso aumento dei soldi spesi dagli italiani per giocare. In un Paese sempre più povero, a fronte di un immiserimento generale – economico e culturale – si assiste all’incongruente scelta statale di incentivare il mercato dell’azzardo con lo scopo di incassare liquidità, incurante che questo ‘prelievo’ avvenga sulla pelle dei giocatori. Per alimentare le entrate erariali si spingono sempre di più le persone a giocare sfruttando senza alcun pudore anche le debolezze umane. Tra queste il pensiero cognitivo erroneo, quella sorta di pensiero magico così diffuso nella nostra cultura, è usato da chi progetta i giochi per incentivare le persone a continuare a tentare la fortuna in un triste e solitario rituale senza fine. Anche la pubblicità fa largo uso delle superstizioni e diviene sempre più invasiva, seducente e ingannevole nel promuovere prodotti per giocare d’azzardo, spingendo le persone a credere che poiché giocare è facile anche vincere lo sia e si possano così risolvere tutti i loro problemi”.

 

L’AUTRICE – Maria Cristina Perilli, psicoterapeuta e sessuologa, è dirigente psicologa in un Ser.T milanese dove segue giocatori d’azzardo patologici. La sua esperienza nel campo del Gap è iniziata nel 1996. Dal 2012 crea e attua progetti di informazione- prevenzione sul Gap. È membro attivo di varie associazioni: Libera, Alea, Sao e della Campagna Nazionale Mettiamoci in gioco. 

Articoli correlati