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Prima del gioco: parola agli enti di certificazione

03 ottobre 2015 - 07:01

Cosa c'è dietro a un gioco e cosa avviene prima del debutto sul mercato di un nuovo prodotto? Lo scopriamo con chi si occupa dell'omologazione dei sistemi.

Scritto da Alessio Crisantemi
Prima del gioco: parola agli enti di certificazione

Se quella di ‘fare gioco’ la possiamo definire una vera e propria arte, figuriamoci cosa può voler dire certificare il lavoro fatto da questi artisti del gaming. E ancora, procedendo con lo stesso tipo di ragionamento: vista la delicatezza racchiusa nel processo di creazione di un gioco, per via delle responsabilità legate alla fruizione di questo tipo di servizio, riusciamo forse soltanto a immaginare la delicatezza racchiusa nel processo di omologazione di un sistema di gioco. Tutto questo per far comprendere l'importanza e la delicatezza del ruolo rivestito dagli organismi di ispezione e certificazione nel mondo del gaming. Specie per quelli che operano sul mercato italiano: uno dei più sviluppati e complessi a livello mondiale. Il loro è un compito molto più ampio di quello che potrebbe apparire, che va oltre la verifica dei requisiti rispetto alle norme vigenti (che di per sé, è un già un bel da fare, non c'è che dire), ma prevede anche la consulenza e l'interazione, con i clienti da un lato, e con i regolatori, dall'altro. Oltre allo studio e alla pronta interpretazione delle norme che, più o meno rapidamente, evolvono sistematicamente e non solo delle tecnologie. Un lavoro completo, totale e senza dubbio, molto impegnativo. Di cui, nonostante l'importanza e la centralità nell'intero sistema del gioco, si parla molto poco. Per questa ragione Gioco News ha voluto dedicare uno speciale approfondimento a questa realtà, ascoltando i principali attori sul mercato. Provando anche – e soprattutto – a capire come potrebbe cambiare, nel prossimo futuro, il loro ruolo, sulla base della riforma del gioco pubblico che il governo aveva annunciato e poi abbandonato, ma che potrebbe comunque portare, in un modo o nell'altro. a qualche cambiamento di processo.

NON SOLO SLOT - Per operare sul mercato italiano, quasi tutti i giochi hanno bisogno di un processo di valutazione tecnica e di una certificazione. In particolare, i segmenti più attivi e per i quali la verifica di conformità rappresenta un requisito imprescindibile (e delicato, pure) sono quelli dell'online e degli apparecchi, ai quali rivolgiamo la maggiore attenzione. Specie su quest'ultimo, che rappresenta il principale settore del gaming italiano. Ad oggi, gli organismi di certificazioni accreditati presso i Monopoli di Stato per l'omologazione delle slot coma 6a sono sei: Siq, Gli, Nmi, Sgs, Quinel e la new entry Bmm Testlabs. Già attiva nel segmento online ed entrata soltanto a giugno in quello delle Awp.
TRA IL DIRE E IL FARE C'E' DI MEZZO TANTO LAVORO -  Sandi Winkler, responsabile dell'ente sloveno Siq, con lunga esperienza in Italia, punta su chiarezza e concretezza. Il settore degli apparecchi sembra essere vicino a un passaggio importante con una nuova generazione di macchine di cui si parla ormai da tempo. Anche se il progetto è finito in stand by con l’archiviazione della legge delega, si continua a parlare di slot “da remoto’ e di nuove procedure di certificazione. Sarebbe auspicabile, secondo lei, un cambiamento di prodotto e di modello? "Gli apparecchi comma 6a sono classificabili come apparecchi Awp ('macchinette da bar' per chi le disprezza) che, in diverse versioni, esistono in molte giurisdizioni. Prima di tutto c'è da sottolineare che, pur trattandosi di apparecchi della stessa categoria, quelli italiani sono molto più evoluti rispetto altre Awp presenti sul mercato internazionale per quanto riguarda la parte di sicurezza e controllo. Non dimentichiamoci che si tratta di un mercato che attualmente conta circa 360mila apparecchi, che quindi necessita di un evoluto livello di gestione. Il controllo degli apparecchi viene quindi già effettuato, sia fisicamente, in loco, che a distanza, tramite la rete telematica dei Monopoli. La futura evoluzione tecnologica dovrebbe introdurre modifiche per l'incremento della sicurezza degli apparecchi e la semplificazione delle procedure. Una delle semplificazioni nelle procedure è anche lo spostamento della procedura di certificazione di conformità agli organismi convenzionati con l'Agenzia delle Dogane e Monopoli. A questo spostamento è ovviamente legata anche la responsabilità: per noi questa non sarebbe una novità, visto che siamo operativi in diverse giurisdizioni dove esistono sistemi simili a quelli descritti brevemente nella bozza della delega fiscale. Prima di dire che siamo già pronti è però necessario aspettare la normativa e le conseguenti precisazioni nei decreti attuativi. La dicitura 'gioco da remoto' presente nella bozza della delega fiscale ha fatto scattare un'infinità di speculazioni. Alcune versioni sono sensate altre meno, alcune realizzabili altre no: è necessario prima di tutto capire cosa aveva in mente chi nella bozza ha usato tale dicitura, e poi partire con lo sviluppo della nuova tipologia degli apparecchi. Anche per questo motivo bisogna aspettare il decreto attuativo. La sostituzione degli attuali apparecchi con la nuova tipologia con il 'gioco a remoto' non avverrà in una notte, questo processo molto probabilmente si evolverà con periodi di attuazione simili a quelli già vissuti nel trasferimento dagli apparecchi comma 6 agli attuali apparecchi comma 6a. Cambiare un prodotto con uno nuovo vuol dire che dall'art. 110 comma 6 lettera A del Tulps passeremmo all'art.74 lettera a, come previsto dalla bozza della delega fiscale. Significa che dovranno cambiare tutti documenti ufficiali dove sono menzionati gli apparecchi comma 6a. Per un organismo di certificazione il cambiamento introduce dei tempi morti nei quali non sarà possibile svolgere le verifiche, sia perché non ci saranno ancora le procedure legate ai decreti attuativi, sia perché i produttori non saranno ancora pronti con i nuovi apparecchi". Rispetto alla possibilità di omologare anche le piattaforme Vlt - oggi affidate a Sogei - è una prospettiva che interessa Siq e alla quale auspicate per il futuro? E per quanto riguarda i videogiochi comma 7? " È ovviamente interessante e auspicabile da parte nostra verificare e certificare tutti sistemi di gioco, tra i quali ci sono anche sistemi Vlt. Abbiamo il necessario 'know how' per farlo, quindi sarebbe realizzabile senza apportare modifiche al nostro laboratorio o senza una commissione che emetta la certificazione di conformità. Lo stesso discorso si potrebbe fare anche per apparecchi di tipologia comma 7. Attualmente però le verifiche in questo segmento sono svolte soltanto da un laboratorio convenzionato con AdM perché la quantità del lavoro non copre le spese che servono per il mantenimento di procedure e convenzione. Nel futuro anche questo potrebbe cambiare e, come già detto per gli apparecchi Awp e sistemi Vlt, lo stesso vale anche per gli apparecchi di puro intrattenimento: senza la nuova normativa con decreti attuativi stiamo soltanto speculando".
SICUREZZA E MERCATO IL RIFERIMENTO DELLE NORME - Michelangelo Marinoni, technical manager di Gli, ente internazionale di lungo corso anche in Italia, punta su efficienza e controllo.
New slot, che siano ‘da remoto’ o come le conosciamo oggi: secondo lei, si rende necessario un cambiamento di prodotto o di processo, come discusso in questi mesi con la Legge delega?
“Le proposte che si sono avvicendate nei mesi riguardo il passaggio al nuovo modello di slot da remoto sono molteplici e in alcuni casi molto diverse fra di loro. Al momento non è chiaro se la proposta prevalente sia quella in cui l'esito viene generato remotamente, e quindi la slot sarebbe un terminale con il solo scopo di visualizzare la vincita al giocatore, oppure sia quella in cui l'esito viene generato localmente, ed il sistema remoto si occupi di verificare che il software che giri sulla scheda di gioco sia quello effettivamente valutato ed omologato. Ciascuno scenario presenta diversi gradi di tutela del giocatore da apparecchi illegali o illegalmente modificati ed un più semplice o complesso processo di certificazione e controllo sul campo”.
Rispetto alla possibilità di omologare anche le piattaforme Vlt: è una prospettiva che interessa Gli e alla quale auspicate per il futuro? E per quanto riguarda i videogiochi comma 7?
“Il possibile passaggio del processo di omologazione delle Vlt da Sogei agli enti certificatori accreditati deve chiaramente rispondere ad esigenze dei Monopoli stessi e dell'industria piuttosto che degli enti stessi. È chiaro che nel momento in cui Gli venisse chiamata a valutare un sistema Vlt, sia parzialmente che nella sua interezza, siamo sicuri di possedere già l'esperienza e il know how tecnico necessario per assolvere a questo possibile nuovo ruolo. Per quanto riguarda l'omologazione dei comma 7, nel caso in cui venisse pubblicato un nuovo bando, saremmo sicuramente interessati ad esaminare i termini dello stesso”.
UNA GUIDA VERSO IL CAMBIAMENTO - Marzia Turrini, senior vice presidente Southern Europe di Bmm Testlabs, ritiene inevitabile un cambiamento in un settore così altamente tecnologico.
Bmm ha da poco ricevuto l’accreditamento per l’omologazione delle new slot sul mercato italiano. Cosa significa questo risultato per voi e quali sono le aspettative del gruppo su questo segmento?
“Grazie al recente accreditamento per l’omologazione degli apparecchi da intrattenimento sul mercato Italiano insieme all’accreditamento online  e ai servizi di consulenza nell’ambito delle Vlt Bmm è ad oggi una scelta completa e altamente qualificata capace di rispondere alle esigenze di operatori e fabbricanti nazionali ed esteri che già operano o sono prossimi ad entrare sul mercato Italiano”.
C’è interesse da parte dell’azienda anche per quanto riguarda il settore dei comma 7?
“Bmm ha un fortissimo interesse nel segmento degli apparecchi di intrattenimento e grazie al nostro team di esperti siamo certi di potere aiutare i nostri clienti ad omologare i loro prodotti esistenti e futuri soddisfacendo al meglio le loro esigenze di rapidità, competitività mantenendo la qualità che contraddistinguono Bmm nel mondo”.
Il settore degli apparecchi sembra(va) essere vicino a un passaggio importante con una nuova generazione di macchine di cui si parla ormai da tempo. Sarebbe auspicabile, secondo lei, un cambiamento di prodotto e di modello?
“La tecnologia di per sé induce ai cambiamenti e come si sa il settore del gioco in Italia – come pure  all’estero - vive di tecnologia. Credo quindi che il cambiamento sia inevitabile. Il compito di Bmm è quello di accompagnare i suoi clienti nel processo di omologa affinché l’immissione sul mercato di qualsiasi tipo di prodotto sia il più veloce ed efficiente possibile”.
Rispetto alla possibilità di omologare anche le piattaforme Vlt (oggi affidate a Sogei) è una prospettiva che interessa Bmm e alla quale auspicate per il futuro?
“È indubbio che la certificazione delle Vlt, sia riguardo alle piattaforme che ai giochi, potrebbe rappresentare un ulteriore potenziale per Bmm e per tutti i laboratori di certificazione. Bmm è un laboratorio multicanale. Offriamo i nostri servizi di certificazione e consulenza ai differenti segmenti e anche in Italia ci siamo prefissi di seguire la stessa strategia”.

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