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Gioco illecito online, i dettagli dell'operazione Imitation game

13 gennaio 2016 - 10:48

Tutti i dettagli dell'operazione condotta da Sco, Squadra Mobile di Roma e Scico della Guardia di Finanza su gioco illecito online.

Scritto da Redazione GiocoNews
Gioco illecito online, i dettagli dell'operazione Imitation game

 

All’esito di articolate indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma a contrasto della presenza della criminalità organizzata nel settore dei giochi e delle scommesse, alle prime luci dell’alba il Servizio Centrale Operativo (Sco) della Polizia di Stato, la Squadra Mobile della Questura di Roma e il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza (Scico) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale capitolino, nei confronti di 11 persone.

 

Per tutti, si legge in comunicato diramato dalla Guardia di Finanza, "la contestazione è l’associazione a delinquere a carattere transnazionale volta a commettere una serie indeterminata di reati attraverso una rete illegale di gioco online, aggirando, in tal modo, la normativa di settore e omettendo fraudolentemente il versamento dei tributi erariali per la concessione di gioco, al fine di realizzare plurime truffe ai danni dello Stato. Per il solo Luigi Tancredi, considerato il vertice dell’organizzazione criminale, è stata altresì riconosciuta l’aggravante mafiosa ex art. 7 della legge n. 203 del 1991, poiché ha avvantaggiato il clan dei Casalesi, nell’affermarsi nel settore delle scommesse illecite online". 

 
Il Tribunale di Roma, a seguito di specifici accertamenti patrimoniali condotti dalla Guardia di Finanza, ha inoltre disposto il sequestro di numerosi beni mobili ed immobili riconducibili direttamente o indirettamente ai principali indagati, per un valore di circa 10 milioni di euro, tra i quali spiccano società che hanno tra i propri asset sale giochi e attività di ristorazione oltre ad autovetture, correnti e depositi bancari. La Gdf fa i nomi di Nicola Femia, "importante boss ‘ndranghetista che dalla provincia di Ravenna dirigeva, sul territorio nazionale ed estero, un’intensa attività illecita nel settore del gioco online e delle videolottery" e di Luigi Tancredi, "detto anche 'il re delle slot', soggetto referente per le mafie, soprattutto quelle calabresi e campane, per la gestione dei siti lleciti per le scommesse sul web, non autorizzati dall’Amministrazione per i Monopoli".
 

NEI PAESI CARAIBICI - Figura già nota alle cronache giudiziarie, prosegue la nota delle forze dell'ordine, "Luigi Tancredi è risultato essere l’indispensabile cerniera tra gli interessi della criminalità organizzata nei forti guadagni derivanti dal gioco illecito ed il mondo della tecnologia informatica, in virtù delle sue capacità di realizzare 'chiavi in mano' risorse web dedicate al gioco online. Lo stesso, infatti, è uno dei più noti imprenditori del settore economico della raccolta del gioco in rete ed è molto conosciuto in campo nazionale ed internazionale per aver avviato dei veri e propri casinò virtuali, molti dei quali, nella home page, contengono estremi di concessioni asseritamente rilasciate da autorità governative di Paesi caraibici, notoriamente considerati 'paradisi fiscali'. In tale ottica, pur non essendo affiliato direttamente a nessun clan, si è rivolto a soggetti appartenenti ad organizzazioni di stampo mafioso al fine di poter garantire una diffusione più rapida del suo 'prodotto', consentendo agli stessi di ottenere ingenti guadagni illeciti ed aumentando i suoi stessi profitti. Anche in considerazione delle metodologie mafiose tipiche dei sodalizi cui prestava la propria opera, ha ricoperto un ruolo primario, e quasi monopolistico, nella gestione dei cosiddetti 'totem' per le scommesse via web. Le indagini - avviate dalla Squadra Mobile di Roma all’indomani del tentato omicidio in pregiudizio di Fabio Massimo Aragona, avvenuto il 18 aprile 2011 in località Ostia Lido e convergenti con analoghe investigazioni condotte dalla Compagnia di Nola e dallo Scico della Guardia di Finanza - hanno delineato un'associazione a delinquere finalizzata al gioco d'azzardo, aggravata dalla finalità agevolatrice di tipo mafioso, operante su tutto il territorio nazionale ed all'estero, della quale Luigi Tancredi risulta essere il promotore e l'organizzatore. In particolare l'organizzazione attraverso la creazione di un sito illegale per il gioco del poker online denominato dollaropoker, con server e struttura di gestione situati all'estero, riusciva ad introitare ingenti guadagni illeciti che venivano successivamente versati su conti correnti esteri per poi rientrare in Italia attraverso l'acquisizione di immobili. La struttura ideata, organizzata e diretta dal 're delle slot' aveva la caratteristica di essere di tipo verticistico e piramidale, al cui apice vi era lo stesso Tancredi che intratteneva rapporti diretti con i cosiddetti National, costituenti il livello più alto dell’organizzazione. Ai National facevano quindi riferimento i Regional che provvedevano al ritiro delle somme di denaro dai Distretti i quali, a loro volta, provvedevano alla  raccolta dai Club Manager, gli unici ad avere rapporti diretti con il 'player' finale il quale, per accedere al gioco online, doveva corrispondere in anticipo all’organizzazione una somma di denaro che veniva poi accreditata in un conto virtuale anche mediante trasferimento con carte prepagate poste-pay. Ciascun livello era destinatario, quindi, di una precisa quota di profitti".

SERVER IN FLORIDA - Il server che gestiva il gioco online, si legge ancora nella nota delle Fiamme Gialle "era ubicato a Tampa in Florida, mentre in Romania aveva sede la società rumena Dollarobet srl, ove fisicamente vi lavoravano sia il personale dell’assistenza al sito sia gli “esperti informatici” che avevano la possibilità di accedere direttamente sul server. Alle risultanze investigative si sono aggiunte le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno confermato il forte interessamento dei clan camorristici per il settore del gioco illegale online e la progressiva acquisizione del controllo di tale attività illecita su intere fette del territorio nazionale. I proventi delle attività venivano infatti versati mensilmente ai Casalesi facenti capo a Michele Zagaria, Antonio Iovine e Francesco Schiavone. L’attività investigativa condotta ha, altresì, fatto emergere collegamenti con la ‘ndrangheta per il tramite del pieno e diretto coinvolgimento del sopra citato Nicola Femia, contiguo alla consorteria dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica".
 

NON SOLO SCOMMESSE - A questo proposito il colonello della Guardia di Finanza, Alessandro Cavalli, ha commentato a Gioconews.it che "al server centrale con sede centrale a Tampa, in Florida, gestito da una società in Romania, erano collegati tanto gli apparecchi per le scommesse online quanto le Vlt".

 

GUARDA IL VIDEO COMPLETO DELL'OPERAZIONE 'IMITATION GAME' 

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