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Imprenditori vittime della camorra, minacce a noleggiatore giochi

15 luglio 2016 - 10:16

I Carabinieri di Battipaglia (Sa) scoprono giro di estorsioni ai danni di imprenditori, fra le vittime c'è anche il titolare di una società di noleggio giochi.

Scritto da Redazione
Imprenditori vittime della camorra, minacce a noleggiatore giochi

 

 

C'è anche il titolare di una società attiva nel noleggio di apparecchiature slot machine e videogiochi fra le vittime di cinque uomini arrestati dai Carabinieri delle Compagnie di Battipaglia ed Eboli (Sa), con il supporto di due unità del Nucleo Cinofili di Sarno e di un equipaggio del 7° Elinucleo di Pontecagnano, nell'ambito dell'operazione 'Game over', che ha avuto inizio negli ultimi mesi del 2014, a seguito di alcuni episodi estorsivi particolarmente efferati perpetrati ai danni di cinque imprenditori della Piana del Sele, tra il marzo 2014 e il giugno 2016.

 

Le forze dell'ordine hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Salerno, emesso a seguito di conforme richiesta della Dda della Procura della Repubblica di Salerno, nei confronti di 5 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo, dei reati di lesioni personali aggravate, danneggiamento a seguito di incendio, rapina, estorsione e detenzione illegale di armi comuni da sparo, aggravati dal metodo mafioso.


Tali soggetti che "fondavano la propria capacità intimidatoria nel solco della pericolosità criminale dello storico clan camorristico Pecoraro-Renna operante nella Piana del Sele", stando a quanto si legge in una nota diffusa dai Carabinieri, portando avanti "una pluralità di gravi richieste estorsive avanzate nei confronti di imprenditori di Eboli, Pontecagnano, Salerno e Campagna, operanti in diversi settori economici", fra cui "un promoter finanziario, un imprenditore edile, due imprenditori titolari di importanti società attive nel commercio dei prodotti orto-frutticoli della Piana del Sele", oltre al titolare della società di noleggio di apparecchi da gioco. A quest'ultimo gli indagati hanno imposto di “mettersi a posto con gli amici di Pontecagnano per evitare di fare la fine degli altri”. E dopo il suo diniego a qualsiasi richiesta estorsiva, "qualche giorno più tardi gli stessi indagati facevano ritrovare all’imprenditore, vicino all’ingresso della sua abitazione, una testa di maiale", dicono ancora i Carabinieri.

Le azioni intimidatorie "sarebbero proseguite fino al momento in cui la vittima avrebbe accondisceso alle richieste del gruppo criminale, chiara dimostrazione di un metodo delinquenziale connotato da elementi di tipo mafioso: una pericolosità tentacolare degli indagati sul territorio, sintomatica di una azione totalizzante da loro condotta per imporre la forza intimidatrice di tipica matrice camorristica, determinata al controllo delle fiorenti economie del luogo, al fine di trarne redditizi profitti illeciti".
 
Decisivo per la 'scoperta' di questo giro di estorsioni è stata la piena collaborazione degli imprenditori vessati con gli inquirenti. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati alla Casa Circondariale di Salerno-Fuorni, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
 

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