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As.Tro: 'Diagnosi di Gap non sia alibi per assoluzione da reati'

07 ottobre 2016 - 09:02

L'associazione As.Tro punta il dito contro il rischio di 'usare' il Gap come alibi per chiedere ai tribunali assoluzione da reati.

Scritto da Redazione
As.Tro: 'Diagnosi di Gap non sia alibi per assoluzione da reati'

 


In una lunga nota, l'associazione As.Tro mette in guardia circa il rischio che si possa 'usare' la diagnosi di Gap per essere assolti da alcuni reati. Un fatto verificatosi recentemente, in cui un soggetto riconosciuto come 'ludopatico' è stato ritenuto non punibile per essersi assentato dall’Ufficio comunale a cui è addetto (e presso il quale il cartellino lo riteneva, invece, presente), per andare a giocare nella tabaccheria accanto al Municipio.

 

"Il varco per scardinare il principio fondante dell’ordinamento penale vigente (che per inciso regge tutto il contratto sociale, elencando le condotte meritevoli di sanzione penale e quindi individuando 'il bene giuridico' che lo Stato si impegna a tutelare), è stato aperto. Il principio dell’actio libera in causa (ovvero, non importa se non eri capace di intendere all’atto del crimine, se 'la condizione te la sei creata prima, quando eri sano'), che ha caratterizzato tutta la cultura penalistica di ogni ordine-grado-cultura-orientamento, è stato ripudiato dalla malattia per vizio. Il magistrato è un essere umano, e come tale subisce come tutti gli altri la pressione mediatica delle bugie che una scellerata campagna anti-gioco continua a veicolare incurante delle conseguenze derivanti dalla cultura dell’alibi in cui finisce per sprofondare, pur di mantenere una posizione di 'esperto del male (solo italiano) del secolo'", sottolinea As.Tro.

 

"Non è necessario 'vivere una puntata di Law & order' (il telefilm legal per eccellenza, Ndr) per comprendere gli sviluppi logico-giudiziari che seguono all’elevazione a scusante del vizio del gioco, volontariamente e consapevolmente fatto proprio dal soggetto (con tanto di avvertenze e avvisi) sino a diventarne dipendente . Ci basta una domanda: se agli anti-slot venisse negato un servizio comunale in quel momento essenziale perché il funzionario si assenta (dandosi presente) per giocare, sarebbero disposti ad assolverlo come vittima del demonio? E se in ballo non ci fosse un mero servizio comunale ma una iniezione salva-vita che non viene fatta perché l’incaricato giocatore patologico si chiude in bagno a giocare al poker on line con lo smartphone?", scrive ancora l'associazione.
 
"Il grande difetto della società liquida è la perdita dei vecchi pilastri socio-culturali ed educativi a cui si è storicamente affidato il compito di impedire alle speculazioni del momento di fuoriuscire dal perimetro del realistico. Solo una società post moderna, infatti, può annoverare il gioco come domanda essenziale di divertimento (pseudo-peccato) per la popolazione, ma solo una “cultura di strumentalizzazione del presente” può trasformare la modernità in alibi.Di questo passo (prendendo spunto da più episodi di Law & order), sarà legittimata l’uccisione del prof. di scienze naturali che smentisce la creazione del mondo descritta dalla Bibbia, al pari dell’omicidio dello scenografo teatrale che allestisce spettacoli che trattano di sesso, e perché no, la strage perpetrata per fermare gli infedeli. Oggi il gioco, domani la convinzione religiosa radicalizzata: possiamo forse negare che si possa diventare dipendenti anche da essa? Le risposte verosimili sono scontate, una 'provocatoria' la diamo noi: aspettiamo di verificare se i Lea annovereranno anche questa nuova dipendenza", conclude la nota di As.Tro.
 

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