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Iss: 'Gap, quasi 6mila pazienti nei Sert nei primi 8 mesi del 2015'

28 aprile 2017 - 08:34

L'Istituto superiore di Sanità pubblica indagine sulle attività dei Sert per la cura del Gap: l'utente tipo è uomo e ha fra i 41 e i 50 anni.

Scritto da Redazione
Iss: 'Gap, quasi 6mila pazienti nei Sert nei primi 8 mesi del 2015'

 

A che punto sono i Sert nella presa in carico e nella cura dei malati di gioco patologico? A fornire alcune risposte è l'"Indagine sulle caratteristiche e sull’operatività dei servizi e delle strutture per il trattamento del disturbo da gioco di azzardo" condotta dall'Osservatorio Fumo alcol e droga dell’Istituto superiore di Sanità.


UOMINI FRA I 41 E I 50 ANNI - Il progetto, realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute, evidenzia che nel 2014 la maggior parte degli  utenti si concentri nella fascia di età 41-50 anni, e poi in quella 31-40 anni. In queste due fasce di età si osserva oltre il 50,0 percento di tutti gli utenti, con un rapporto maschi femmine intorno al 4:1. Il rapporto maschi/femmine delle fasce centrali tende a diminuire progressivamente nell’utenza delle età più elevate e passa a 3:1 nella fascia 51-60 per passare a meno di 2:1 (1,8:1) nella fascia 61-70.


IL NUMERO DEGLI UTENTI - Nei 184 centri SerT/SerD che hanno partecipato allo studio sono stati presi in carico un totale di 17.688 utenti dall’inizio  dell’attività.
Durante il 2014 il numero totale dei pazienti in trattamento era 6.297, mentre i nuovi casi per lo stesso anno erano stati 2.924. Durante i primi otto mesi del 2015 il numero totale dei presi in carico era 5.508, mentre quello dei nuovi casi era 1.936.
I 95 Centri del privato sociale hanno indicato un numero totale di utenti presi in incarico dall’inizio attività
pari a 6.195 unità. Mentre i pazienti in trattamento durante il 2014 erano 1.223, e i nuovi accessi per lo stesso anno erano 697. Durante i primi otto mesi del 2015 gli stessi centri hanno fatto registrare un totale di 992 accessi di cui 465 erano costituiti da nuovi accessi.

PERCHE' CI SI RIVOLGE AL SERT - Secondo l'indagine, “Gli utenti arrivano al servizio per il disturbo da gioco d’azzardo principalmente 'su indicazione dei  familiari' (94 percento), ‘accesso volontario’ (91 percento), ‘indicazione del medico di base’ (34 percento). Gli utenti arrivano alle strutture del privato sociale più spesso  volontariamente (83 percento), su suggerimento dei familiari (60 percento) o per invio da parte dei Ser.T/Ser.D (52 percento).
 
LE ATTIVITA' DEDICATE - Tutti i 184 Ser.T/Ser.D che hanno risposto all’indagine hanno dichiarato di aver implementato delle attività più o meno strutturate a contrasto del DGA. In particolare, il 113 (61.4 percento) servizi hanno dichiarato di prevedere delle attività dedicate, 58 (31.5) percento che prevedono un servizio specifico e 14 (7,6 percento) che è stato avviato un servizio dedicato attivato secondo specifici Lea regionali. La quasi totalità dei Servizi (92.0 percento) ha anche dichiarato che il personale è stato appositamente formato per operare nell’ambito del disturbo da gioco d’azzardo.
Delle 95 strutture del privato sociali rispondenti, 72 (75,8 percento) prevedono delle attività più o meno strutturate a contrasto del disturbo da gioco d’azzardo, mentre 23 (24,2 percento) ha dichiarato di non aver intrapreso ancora alcuna azione specifica a causa della mancanza di fondi, di spazi o di personale, e più della metà di queste stava studiando la fattibilità di future azioni. Queste strutture dichiarano tuttavia di inviare in caso di necessità, gli utenti presso i Ser.T/Ser.D di competenza territoriale. Su circa da quanto anni le strutture rispondenti svolgessero attività dedicate a pazienti con disturbi associati al gioco d’azzardo hanno risposto 153 Ser.T/ser.D e 39 strutture del privato sociale. L’aumento progressivo del numero dei SerT/serD interessati al DGA si è registrato soprattutto dopo il 2005. Nel privato sociale, anche se in misura molto minore, tale aumento si è registrato soprattutto dal 2011 al 2014.

LE TERAPIE - Gli interventi più frequentemente attuati presso i Ser.T/SerD sono risultati il counselling individuale (91 percento) e la psicoterapia individuale (87 percento). Inoltre oltre la metà dei servizi attua terapie familiari (55 percento) e quasi la metà terapie di coppia (49 percento). Gli interventi più frequentemente attuati nelle strutture del privato sociale sono più numerosi. La psicoterapia individuale in circa tre quarti dei centri (74 percento), l’intervento riabilitativo/educativo in circa due terzi (63 percento), il gruppo psico-educativo e il counselling in circa il 60 percento. Il 13 percento dei Ser.T/Ser.D offre una consulenza legale all’interno del servizio mentre il 23 percento ha collegamenti con consulenti esterni. Nelle strutture afferenti al privato sociale, il 16 percento prevede una consulenza legale nella struttura e circa il 40 percento ha collegamenti con consulenti esterni.

LE EQUIPE - La composizione delle equipe nella maggioranza dei 184 centri del SSN risulta basata su almeno tre figure: un medico, uno psicologo e un assistente sociale. Sono presenti alcuni centri dove nell’equipe manca un medico dedicato ed altri dove gli psicologi impegnati sono più di uno. L’infermiere professionale dedicato è presente nei centri solo in piccola proporzione (7 percento).
In totale nei centri SSN rispondenti sono stati censiti come operativi: 144 medici, 196 psicologi, 143
assistenti sociali, 46 infermieri, 84 educatori, 6 sociologi e 12 altri operatori di altre tipologia.
Tra le 95 strutture del privato sociale, 42 (44,2 percento) hanno fornito dati sull’organigramma. Diversamente dai centri del SSN, queste strutture hanno indicato una composizione dell’equipe mediamente formata da almeno uno psicologo e quasi sempre anche da un educatore. Il medico è non presente nella maggior parte delle strutture. In totale sono stati come operativi: 52 psicologi, 35 educatori, 13 assistenti sociali.
Nelle strutture afferenti al privato sociale, ad affiancare medici, psicologi e assistenti sociali compaiono le
figure professionali di: avvocato e consulente finanziario, citate più volte nella categoria “Altro”.
 

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