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Olandese (Asst Lariana): 'Facile accesso al gioco aumenta i rischi'

30 agosto 2017 - 07:31

Raffaela Olandese, responsabile dell’unità operativa Dipendenze dell’Asst Lariana (Como), snocciola gli ultimi dati sulla dipendenza da gioco.

Scritto da Sara Michelucci
Olandese (Asst Lariana): 'Facile accesso al gioco aumenta i rischi'

 

“La dimensione del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia è difficilmente stimabile in quanto, ad oggi, non esistono stu­di esaustivi del fenomeno (Gambling – Manuale per i Dipartimenti delle Dipendenze – Dipartimento Politiche Antidroga – febbraio 2013)”. Lo sottolinea a Gioconews.it Raffaela Olandese, responsabile dell’unità operativa Dipendenze dell’Asst Lariana, della Regione Lombardia, snocciolando gli ultimi dati in possesso sulla dipendenza da gioco.

“Nel 2016 sono stati presi in cura presso i Sert dell’Asst Lariana in provincia di Como 145 persone affette da gioco d’azzardo patologico. Il dato risulta in aumento del 25 percento rispetto al 2015 (118) e già nel primo semestre del 2017 i soggetti in cura sono stati 121 . Il dato sembra confermare i volumi del 2016", ricorda Olandese.


"Nel 2016 si è trattato in prevalenza di maschi (90 percento) . I soggetti di età minore o uguale a 29 anni rappresentava il 13,1, tra 30-44 anni il 33,8 percento, superiore ai 44 anni il 53,1 percento. Tutti i ceti sociali risultano colpiti e anche la crisi economica non ha indotto ad una riduzione della pratica. Nel primo semestre 2017 si riducono le fasce d’età più giovanili a favore dei soggetti maggiori di 44 anni che rappresentano il 59,5 percento dell’utenza. La città di Como risulta particolarmente colpita dal fenomeno del gioco d’azzardo essendo, dopo Pavia, la seconda città italiana per spesa pro-capite. I giochi d’azzardo più in causa sono le slot e i gratta e vinci preoccupando la diffusione e il facile accesso. Dal report regionale del giugno 2017 sul numero degli esercizi in cui sono presenti apparecchi da intrattenimento per il gioco d’azzardo lecito si rileva però una sostanziale diminuzione dei locali che passano da 14.265 esercizi del 2015 a 13.624 nel 2016. Sembra quindi si stia andando verso una riduzione dell’offerta. Il dato sembra correlarsi alle politiche regionali attivate negli ultimi anni a contrasto del gioco d’azzardo patologico, sia nelle limitazioni delle distanze da luoghi di aggregazione sia in termini di promozione di progetti preventivi in capo ai Comuni e dei servizi di cura per le patologie gioco correlate”.
 
 
Qual è la vostra azione sul territorio per il contrasto al gioco patologico?
“Per effetto della riforma sanitaria della Lombardia le funzioni riguardanti la prevenzione ed il contrasto al gioco d'azzardo patologiche sono passate all'Ats dell'Insubria dove vi è una specifica equipe di operatori che si occupa della prevenzione di tutte le dipendenze con competenze sulla provincia di Como e di Varese. Sono rimaste in capo alla nostra Asst Lariana invece le funzioni riguardanti la cura di questa patologia in provincia di Como di cui si occupano i Sert di Como, Appiano Gentile e Mariano Comense.
Negli ultimi anni ed in particolare dal 2012 (decreto Balduzzi) e soprattutto dal 2013 (con l'approvazione della legge 8 Regione Lombardia) comunque le azioni di contrasto sul gioco d'azzardo patologico messe in atto dal Dipartimento Dipendenze dell'ex Asl di Como sono state numerosissime sul territorio e nelle scuole, rivolte a tutta la popolazione ed in particolare al target giovani e anziani: interventi di sensibilizzazione e formazione, conferenze - spettacolo, corsi di formazione obbligatori per gestori di locali (sanciti dalla legge 8), divulgazione di materiale informativo sul tema e sui servizi di cura.
Sono inoltre stati realizzati dai Comuni del territorio in collaborazione con gli operatori Asl progetti specifici realizzati su finanziamento e bando regionale. Anche quest'anno alcuni Comuni come Como e Lomazzo hanno attivato progetti approvati su nuovo bando regionale specifico che sono partiti a luglio e sui quali anche i Sert dell'Asst Lariana collaboreranno per le loro competenze.
Il recente inserimento del gioco d'azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza comporterà l'assegnazione di idonee risorse alle Regioni e quindi ai servizi per le azioni di prevenzione e cura con l'accesso alle cure gratuito che è già attivo”.
 
 
Quali sono gli strumenti che dovrebbero essere messi in campo anche a livello nazionale per contrastare la dipendenza da gioco?
“Difficile entrare nel merito delle scelte di governo. Il gioco lecito è monopolio e costituisce una grossa entrata per lo Stato, ma la diffusione così capillare dell'offerta ed il facile accesso al gioco d'azzardo ha fatto aumentare considerevolmente i rischi cui è esposta la popolazione di andare incontro ad una patologia di dipendenza tra le più difficili da curare. Ritengo quindi che a livello nazionale dovrebbe cambiare l'intero sistema in considerazione del fatto che lo Stato è deputato a salvaguardare la salute della popolazione contrastandone i fattori di rischio.
Oltre all'informazione generale rivolta alla popolazione circa i rischi del gioco d'azzardo, si dovrebbe quindi a mio avviso limitare la possibilità di accesso ai giochi d'azzardo a luoghi ben definiti, limitati, circoscritti e di non facile accesso alla popolazione generale, fuori dai centri abitati, attivando nel contempo in tali contesti azioni di informazione e controllo sui rischi correlati, con possibilità di indirizzo ai servizi di cura dei soggetti in cui subentra un problema di dipendenza. L'accesso non dovrebbe essere più consentito a soggetti a rischio di patologia o con franca dipendenza e naturalmente ai minorenni (sottoposti già a divieto, Ndr). Necessario inoltre controllare  l'accesso ai giochi online su web, ora facile e pericoloso in particolare per i giovani.
Nella vicina Svizzera un modello del genere sembra funzionare: non esiste la possibilità di accesso a giochi d'azzardo in qualunque bar e i giochi d'azzardo sono ubicati nelle case da gioco con un programma di gioco responsabile piuttosto efficace”.
 
 
Lo stanziamento alle Regioni di fondi per il contrasto al gioco patologico è sufficiente?
“Lo stanziamento di finanziamenti alle Regioni  previsto con l'entrata della patologia nei Lea mi sembra già importante, ma al momento si è ancora in attesa che le Regioni assegnino tali risorse ai territori e ai servizi deputati”.
 

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