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De Martino (Dna): 'Gioco online, basso rischio riciclaggio'

16 ottobre 2017 - 14:38

Diana De Martino, Sostituto procuratore Direzione nazionale antimafia, analizza l'impatto delle attività di riciclaggio del denaro nel gioco.

Scritto da Sara Michelucci
De Martino (Dna): 'Gioco online, basso rischio riciclaggio'

 

Roma - "A partire dagli anni 2000 il legislatore ha operato avendo di mira una determinata opportunità: togliere potere alla criminalità e rendere il gioco legale, facendo arrivare all'erario più introiti. In realtà la criminalità è sempre più attenta e adotta strumenti più sofisticati di infiltrazione nel settore del gioco. Questa penetrazione può avvenire anche nel settore legale attraverso l'estorsione, ad esempio. Oppure con l'imposizione di determinati apparecchi da intrattenimento o ancora nel costringere l'esercente a pagare per ogni slot posseduta un tot al mese all'organizzazione criminale. Tutte queste emergenze riguadano attività illegali su piattaforme legali".


A fornire questo punto di vista sulle infiltrazioni criminali nei giochi è Diana De Martino, Sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, nel suo intervento al convegno "IV Direttiva Antiriciclaggio - Criticità e modelli di applicazione per gli operatori di gioco", in calendario oggi 16 ottobre al Centro Congressi Confindustria di Roma.
 

"Poi ci sono le forme di illecito come le agenzie scommesse senza concessioni in Italia. I rischi di riciclaggio nel gioco online legale sono bassi, mentre crescono quando c'è gioco clandestino. Poi c'è l'utilizzo di slot non collegate alla rete o manomesse e la diffusione di totem che consentono gioco online. Questo permette guadagni enormi alle cosche. Inolte c'è la prassi di ripulire il denaro attraverso false vincite. Il consenso sul territorio è una delle strategie che le mafie ricercano. L'accertamento di queste condotte illegali è piuttosto ostico e le pene non sono alte. Dai dati il numero di procedimenti nel gioco è stabile e si concentrano nel Sud e nel Lazio, ma non hanno numeri elevati", dice ancora De Martino.
 
 
"Se però si guarda alla criminalità organizzata nel gioco, c'è una specializzazione importante dei clan che vedono un guadagno facile nel comparto e ci sono alleanze con imprenditori che non hanno gli strumenti di gestione adeguati. I settori più colpiti sono l'online e gli apparecchi, mentre c'è meno attenzione al match fixing.
Le indagini che si sino svolte mettono in evidenza una grossa capacità delle mafie di infiltrazione verso il basso e in alcuni casi si crea un sistema parallelo.
Negli ultimi anni si è evidenziato un respiro trasnazionale di infiltrazione e di cooperazione tra diverse cosche, anche se c'è una maggiore attenzione della criminalità siciliana", conclude il Sostituto procuratore Direzione nazionale antimafia.

 

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