Zappolini (Cnca): 'Gioco, serve maggiore regolamentazione'
Don Armando Zappolini e Filippo Torrigiani presentano il dossier Gioco sporco, sporco gioco. L'azzardo secondo le mafie.
Scritto da Sara Michelucci
Roma - "Questa è una 'fotografia' che vuole mettere al centro il tema del gioco patologico e l'urgenza di mettere in atto azioni di contrasto. Vogliamo contrastare una regolamentazione scarsa sul gioco".
Lo afferma don Armando Zappolini, presidente del Cnca - Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza in apertura della presentazione del dossier "Gioco sporco, sporco gioco. L'azzardo secondo le mafie" oggi, 5 dicembre, a Roma.
"Il dossier che presentiamo mette al centro la presenza massiccia e capillare delle mafie nel settore azzardo. Sia nei luoghi di goco sul territorio sia nello spazio digitale. Le nostre priorità sono tutela della salute e prevenzione delle infiltrazioni criminali e questo si ottiene limitando offerta e pubblicità", rimarca Zappolini.
Filippo Torrigiani, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e del Cnca, autore del dossier, aggiunge: "Questo dossier è un condensato delle attività più importanti sul contrasto alla illegalità e cerca di spiegare alla gente cose spesso sconosciute ai più sul gioco e sulla dipendenza, ma anche sulle infiltrazioni criminali. Attraverso la pubblicità le persone sono stimolate a giocare. Per troppo tempo si è erroneamente creduto che se lo Stato avesse ampliato, controllato e gestito l'offerta del gioco lecito si sarebbe contrastata la presenza della illegalità, sino a rendere il mercato del gioco illegale improduttivo. Il corso degli eventi invece ha sancito ben altro. I tentacoli della illegalità prosperano benissimo su un binario parallelo e con un giro di affari difficilmente quantificabile. La realtà incontrovertibile evidenzia come a fronte di una maggiore offerta del gioco legale sia più semplice per i clan malavitosi trarre prodotti attraverso pratiche di usura, riciclaggio, estorsione e imposizione".