skin

Legge Gap Piemonte, Jarre: 'Italia più vicina all'Europa'

05 dicembre 2017 - 15:48

A Torino un convegno sul Gap, Paolo Jarre (presidente Sitd) commenta la legge regionale del Piemonte sul gioco.

Scritto da Redazione
Legge Gap Piemonte, Jarre: 'Italia più vicina all'Europa'

“Con questo provvedimento (la legge piemontese sul gioco patologico Ndr), la nostra regione e l’Italia si avvicinano alla Francia e ad altri paesi d’Europa che regolamentano e confinano gli apparecchi automatici di gioco in luoghi dedicati dove chi vuole deve andarci apposta. Infatti il Disturbo da gioco d'azzardo (Dga), pur essendo noto da diversi decenni come entità nosologica ben caratterizzata acquisisce nel 2017 particolare rilievo nella pratica dei Servizi per le dipendenze in Italia (Ser.D.) grazie al suo inserimento a pieno titolo tra le malattie destinatarie di intervento sanitario pubblico e gratuito”. Lo afferma Paolo Jarre, presidente della Sitd Piemonte e Valle d’Aosta (associazione scientifica che riunisce gli operatori sanitari delle dipendenze patologiche) e responsabile del Dipartimento patologie da Dipendenza della Asl To3 di Torino, a pochi giorni dal congresso regionale della Sitd sul tema “Disturbo da gioco d'azzardo: il contenimento e la responsabilizzazione dell'offerta come strategia di limitazione dei rischi, la protezione e la cura dei soggetti vulnerabili”, che si terrà a Torino il prossimo 7 dicembre. Saranno presenti all’incontro il sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, l'assessore regionale all’Istruzione, lavoro e formazione professionale, Giovanna Pentenero, invitati anche gli assessori al Comune di Torino, Sonia Schellino (welfare) e Alberto Sacco (Commercio).

Quanto ai provvedimenti del governo, che ha tagliato del 35 percento le slot e poi, con l'accordo in Conferenza unificata che ha previsto il dimezzamento dei punti di gioco in tre anni, secondo Jarre essi “comportano però conseguenze economiche tutt’altro che trascurabili in termini di mancati introiti per lo Stato, per questo occorre un serrato e franco confronto che tenga conto dei pesanti costi sociali prevedibili e della priorità di salvaguardare la salute pubblica con strumenti efficaci non solo di prevenzione ma di cura”.

Articoli correlati