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Rimini, polizia municipale sequestra sala scommesse per abusi edilizi

29 dicembre 2017 - 15:57

La polizia municipale di Rimini sequestra una sala scommesse per il mancato rispetto del regolamento urbanistico edilizio vigente.

Scritto da Redazione
Rimini, polizia municipale sequestra sala scommesse per abusi edilizi

Nel primo pomeriggio di ieri, 28 dicembre, la Polizia municipale di Rimini (Ufficio Edilizia-Ambiente), a seguito di provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Rimini, ha posto sotto sequestro un locale adibito a sala scommesse, slot machines e videolottery.


Secondo quanto si legge in una nota pubblicata sul sito del Comune, "gli accertamenti edilizio - amministrativi hanno avuto inizio nel mese di maggio, quando gli agenti della Polizia Municipale e i tecnici dello Sportello Unico per l'Edilizia, hanno effettuato un sopralluogo per verificare la legittimità dei lavori edili che erano stati svolti nell'immobile sia in relazione alla normativa urbanistica/edilizia sia sismica, oltre alla verifica dei titoli amministrativi necessari allo svolgimento dell'attività, in particolare il rispetto della destinazione d'uso dell'immobile in relazione al Rue anche alla luce della recente legge regionale n. 5/2013 che disciplina le norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate".

 

Nel corso delle indagini, recita ancora la nota, "è risultato che l'immobile ha subìto un cambio di tipo d'uso che necessitava di un permesso di costruire non richiesto; inoltre non sono state richieste le autorizzazioni sismiche né tantomeno depositato il certificato di collaudo e/o di rispondenza delle opere eseguite alle norme tecniche antisismiche, questi ultimi necessari per consentire l'utilizzo del fabbricato. Sono state altresì presentate dichiarazioni mendaci per lo svolgimento dell’attività: è così risultato che il tipo di attività esercitata in quel particolare ambito territoriale, a norma del Rue, non è consentita e/o legittimabile. Per queste ragioni, a carico dei proprietari dell'immobile, del committente dei lavori, della ditta esecutrice delle opere, del progettista e del procuratore speciale della società che gestisce l'attività, sono state contestate violazioni al D.P.R. 380/2001 per le opere abusive realizzate e per il cambio di tipo d'uso non autorizzato ed è stata contestata la violazione all'art. 481 del Codice Penale per le dichiarazioni mendaci che hanno consentito l'esercizio dell’attività nell'immobile, ora sottoposto a sequestro penale preventivo, per una superficie complessiva di 920 mq".
 

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