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Pdl gioco in commissione Vda, Genestrone (Fit): 'Proibizionismo solo scalfito'

24 giugno 2019 - 09:17

La Pdl che modifica le leggi sul gioco torna all'esame delle commissioni in Valle d'Aosta, per Genestrone (Fit) è occasione persa per tutelare settore lecito.

Scritto da Fm
Pdl gioco in commissione Vda, Genestrone (Fit): 'Proibizionismo solo scalfito'

La settimana appena iniziata segna un doppio passaggio nelle commissioni del consiglio regionale della Valle d'Aosta per la proposta di legge di modifica della normativa vigente sul gioco.

Con l'esame da parte della commissione Affari generali, che l'ha approvata nella seduta di oggi, 24 giugno, e di quella che segue i Servizi sociali, il 26, con la nomina del relatore e l'illustrazione della relazione.

Una settimana importante per gli operatori del settore, e in particolar modo per i tabaccai, visto che il testo presentato dai consiglieri Bianchi, Morelli, Sammaritani, Manfrin, Nogara, Peinetti e Russo  si propone di chiarire alcuni dubbi interpretativi con l'esclusione dall'ambito di applicazione le lotterie, i giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore e i giochi del Totocalcio, del 9 e del Totogol.

 

Gianluca Genestrone,  presidente per la Valle d'Aosta della Federazione Italiana Tabaccai, torna a commentare per Gioconews.it la proposta. “La proposta di legge n. 30 del 20/06/2019 vuole chiarire alcuni dubbi interpretativi emersi in sede di applicazione della legge regionale n. 14 del 15/06/2019 e successive modifiche; di fatto vengono esclusi dal distanziometro le lotterie ed i giochi numeri (Gratta&Vinci, Lotto, Superenalotto, ecc.). I tabaccai della Valle d’Aosta, da parte loro, vedono riconosciuta la peculiarità della propria attività, spesa con rigorosa professionalità nella gestione non solo dei generi di monopolio, ma anche nella commercializzazione dei giochi leciti. Un riconoscimento doveroso ed apprezzato, ma che lascia tanta amarezza perché non ha smosso gli intendimenti ed il buon senso del legislatore su tutti gli altri punti della legge
A livello nazionale cresce, di giorno in giorno, una scuola di pensiero per così dire 'alternativa' riguardo alla lotta al Gap. Emblematiche, per esempio, le scelta della Regione Puglia, che ha deciso di salvaguardare i posti di lavoro di migliaia di addetti del settore; della Regione Marche, che ha prorogato l’entrata in vigore della legge al 2021; significativa, ancora, la presa di posizione del neo governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha evidenziato la necessità di rivedere la legge sul gioco che ha drammaticamente penalizzato tutti gli operatori del gioco lecito. In Valle d’Aosta una voce fuori dal coro arriva dal consigliere comunale Vincenzo Caminiti, ferreo sostenitore della giusta lotta all’azzardopatia, che recentemente ha provato, con grande onestà intellettuale e umiltà politica, a mettere in discussione gli strumenti adottati dalla regione a tutela delle fasce più deboli.”
 
Per Genestrone inoltre “l’efficacia di distanziometri e limiti orari, soprattutto se utilizzati come pretesto per proibire di fatto qualsiasi attività di gioco lecito, comincia a vacillare sotto la presa di posizione di chi quotidianamente combatte le attività illegali e cura in prima linea le dipendenze patologiche con strumenti e modalità ben diverse. La perdita di migliaia di posti di lavoro accompagnata dai primi dati sul considerevole calo delle entrate fiscali fanno sì che siano sempre più frequenti le sollecitazioni bipartisan a trovare altre strade alla lotta al Gap.
Da qui il rammarico per non aver trovato il buon senso ed il coraggio, sopportati forse da maggior conoscenza del settore, per introdurre con la proposta di legge n. 30 di alcuni giorni fa un percorso diverso a tutela dei soggetti più deboli. 'Prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico' (L.R. 14 del 15/06/2019), come in altre regioni/provincie sono sfociati in proibizionismo nudo e crudo; fatti salvi i giochi di cui in premessa, nessun’altra attività di gioco lecito sopravvivrà in Valle d’Aosta, per effetto di un distanziometro da 500 metri in linea d’aria copiato dalle grande metropoli, ma quantomeno grottesco se applicato ai nostri piccoli centri abitati, e per un’eventuale limitazione oraria (10/12-14/16-18/20) applicata a residuali spazi sovra distanza che mortifica anche il più spregiudicato degli imprenditori ed allontana qualsiasi forza lavoro dal settore. Nessuna slot, nessuna videolottery, nessuna possibilità di scommettere la domenica per la propria squadra del cuore o per giocare la vittoria all’ippodromo degli eredi di Varenne. Razionalizzare l’offerta di gioco, garantire una distribuzione uniforme e congrua alle potenzialità del mercato regionale, eliminare le anomalie e le offerte illegali, introdurre metodologie condivise tra le parti per limitare/impedire l’accesso al gioco dei soggetti problematici, su base volontaria o in accordo con le famiglie/servizi di sostegno, accrescere la formazione degli operatori del gioco legale, anche attraverso l’introduzione di sistemi informatici per l’utilizzo di banche dati comuni, moltiplicare le occasioni di incontro/confronto tra le parti interessate, nelle scuole, nei centri di aggregazione, negli stessi spazi di gioco, salvaguardare centinaia di posti di lavoro e entrate erariali importanti… nulla di tutto questo! A ridosso delle vacanze estive, molti operatori valdostani perderanno il lavoro e diversi piccoli imprenditori chiuderanno le attività di una vita, i clienti affezionati giocheranno le partite ed ai cavalli sugli smartphone, gli appassionati di apparecchi da intrattenimento si riverseranno al Casinò di Saint Vincent, che presto aprirà le sue sale 24h, con buona pace dei nostri politici che avranno eliminato il Gap e salvato, ci auguriamo tutti, l’azienda regionale del gioco lecito”, conclude il  presidente per la Valle d'Aosta della Federazione Italiana Tabaccai.
 

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