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Rapporto Uif 2020: 'In calo Sos nel gioco fisico, + 67% per l'online'

24 giugno 2021 - 11:32

Anche il Rapporto del 2020 dell'Uif mostra i 'segni' del lockdown, calano segnalazioni dei prestatori di servizi fisici, conti gioco e scommesse abusive sotto i riflettori.

Scritto da Redazione
Rapporto Uif 2020: 'In calo Sos nel gioco fisico, + 67% per l'online'

“Dopo l’incremento osservato nel 2019 (+28 percento), il flusso segnaletico dei prestatori di servizi di gioco ha registrato una riduzione dell’11 percento circa, attribuibile alle misure restrittive imposte per l’emergenza sanitaria. La contrazione ha interessato gli operatori su rete fisica (-47 percento) e le case da gioco (-59 percento) mentre si è registrato un aumento delle segnalazioni relative alle attività online (+67 percento) che hanno posto in luce, accanto alle pratiche collusive e alle ricariche di conti di gioco con carte rubate o clonate, l’utilizzo di tali conti come depositi extra-bancari anche per sottrarre disponibilità all’attenzione delle autorità. Con riferimento al gioco su rete fisica si stanno perfezionando metodi di analisi che, oltre all’esame dei comportamenti dei singoli giocatori, tendono a valorizzare la concentrazione di anomalie presso specifiche sale da gioco”.

 

A riportare questi dati è Claudio Clemente, direttore dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia nella presentazione del Rapporto annuale sull'attività svolta nel 2020, svoltasi oggi, 24 giugno.
 
I FLUSSI SEGNALETICI – Andando nel dettaglio, nel Rapporto si legge che “nel 2020 le segnalazioni di operazioni sospette da parte dei prestatori di servizi di gioco sono passate dalle 6.470 dell'anno precedente a 5.772. L’inversione del trend è attribuibile alle misure restrittive imposte per la gestione dell’emergenza sanitaria in corso. Il calo ha infatti interessato gli operatori su rete fisica (-47,4 percento da 4.330 a 2.278 Sos) e le case da gioco (-58,8 percento da 68 a 28 Sso) mentre sono aumentate le segnalazioni provenienti dagli operatori di gioco online (+67,3 percento, da 2.072 a 3.466 Sos). L’incremento del numero di operazioni sospette segnalate si è accentuato nel corso del 2021.
Nei primi cinque mesi la Uif ha ricevuto 58.586 segnalazioni di operazioni sospette, con un incremento del 30,8 percento rispetto allo stesso periodo del 2020. L’aumento delle Sos inviate agli organi investigativi è stato del 24,3 percento.
Anche nel 2020 la platea di segnalanti ha continuato a espandersi, attestandosi a 7.167 grazie alla registrazione di 459 nuovi soggetti (503 nel 2019). Nel corso del primo anno il 15 14,8 percento dei neo iscritti ha inviato almeno una segnalazione, in calo rispetto al dato dell’anno precedente (22,7 percento). Minore è stato anche il contributo complessivo dei nuovi iscritti al flusso segnaletico dell’anno con 864 Sos rispetto alle 1.460 Sos del 2019. Il dato è in buona parte riconducibile alla componente costituita dagli Istituti di moneta elettronica e dai punti di contatto della categoria, nonché da Ip e dai punti di contatto di Ip comunitari che hanno inoltrato, rispettivamente, 589 e 162 Sos”.
 
LA QUALITÀ DELLA COLLABORAZIONE ATTIVA - L’obiettivo di innalzare la qualità della collaborazione attiva, si legge ancora nel Rapporto dell'Uif, nel 2020 “è stato perseguito accompagnando al consueto dialogo con i segnalanti l’introduzione di nuovi controlli formali sui contenuti delle segnalazioni di operazioni sospette, unitamente a nuove funzionalità volte a semplificare la rappresentazione dell’operatività di alcuni settori (carte di pagamento, giochi e virtual asset). I nuovi controlli sono stati orientati a consentire una rappresentazione più accurata delle operatività descritte nelle segnalazioni e a migliorare la qualità dei dati trasmessi. Tale novità, soprattutto nel primo semestre dell’anno, ha richiesto un’intensa attività di consulenza dalla quale è emersa, per taluni settori, la necessità di nuove fattispecie da rappresentare (comparti assicurativo, giochi e valute virtuali). L’adeguamento del comportamento segnaletico ai nuovi controlli non può dirsi completato; sono state avviate iniziative volte da un lato, all’affinamento ulteriore delle logiche di controllo e, dall’altro, alla sensibilizzazione di quei segnalanti che tardano ad adeguarsi ai controlli provvisoriamente non vincolanti.
Non sono mancate nel 2020 occasioni di confronto con gli operatori, condotte con differenti modalità (riunioni, note formali e informali). Alcune hanno riguardato, anche quest’anno, i segnali di deterioramento della qualità delle segnalazioni che ha richiesto una ricorrente attività di follow-up. Per alcuni segnalanti di medie e grandi dimensioni si sono rilevati: flussi segnaletici motivati prevalentemente dalla presenza di indagini a carico della clientela; carente qualificazione del sospetto (es. movimenti di contanti di modesta entità); tempi di risposta alle richieste di informazioni rivolte dalla Uif non soddisfacenti.
Gli interventi condotti hanno consentito di mitigare alcuni dei fenomeni descritti. L’interlocuzione con gli operatori dei settori delle carte di pagamento e dei giochi è stata volta a conseguire un miglioramento della completezza e qualità delle segnalazioni. A tal fine è stato incentivato un più attento utilizzo della nuova modalità di segnalazione che consente a tali operatori di inserire, attraverso programmi di automazione d’ufficio, una serie di dati rilevanti per l’analisi di questa tipologia di operazioni. L’utilizzo di tale modalità di inoltro delle segnalazioni per gli operatori di gioco è, a oggi, facoltativo ma fortemente consigliato. L’Unità, attraverso la propria struttura di help desk, assicura un costante supporto ai segnalanti per aiutarli nel passaggio alle nuove modalità segnaletiche”.
 
LA METODOLOGIA DI ANALISI - Anche nel settore dei giochi, “l’analisi tradizionale è stata affiancata da una nuova tecnica, volta essenzialmente a intercettare fenomeni rilevanti, apprezzabili soltanto mediante una visione aggregata dei contesti. È il caso ad esempio delle concentrazioni di giocate anomale presso la medesima sala o presso più sale collegate tra loro, che consentono di identificare collegamenti non noti, o ipotizzare coinvolgimenti dei gestori delle sale, non immediatamente riscontrabili con l’analisi tradizionale”, rimarca l'Uif.
 
ULTERIORI CASISTICHE - Tra le principali criticità emerse nel comparto dei giochi rilevano “ricorrenti commistioni tra i responsabili dei punti operativi e le attività transitate presso i punti medesimi. In molteplici occasioni sono stati identificati conti di gioco intestati a diversi nominativi, legati da rapporti di parentela o societari al titolare del medesimo punto vendita, presso il quale i conti erano stati accesi”, prosegue il Rapporto.
“La circostanza che i conti vengano movimentati attraverso i medesimi strumenti di pagamento (per lo più carte prepagate) suggerisce che i conti di gioco siano nella effettiva gestione del titolare del punto di vendita e che dunque i relativi intestatari fungano da meri prestanome. In relazione al gioco presso sale Vlt, le anomalie riguardano la riscossione di ticket vincenti d’importo ricorrente, frequentemente emessi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, o concentrazioni di vincite realizzate con apparecchi Vlt presso una stessa sala in capo a pochi nominativi ripetuti, anche di origine straniera, e con reiterato ricorso al contante per l’incasso.
In altri casi il gestore di negozio ha omesso, anche più volte, di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela e talvolta le firme apposte sulle schede di identificazione non sono risultate conformi ai documenti utilizzati per identificare i giocatori.
Sovente si riscontrano operazioni di gioco-scommessa di importo al limite della soglia di identificazione e quasi tutti i clienti oggetto di adeguata verifica risultano plurisegnalati alla Uif, soprattutto da operatori del settore gioco e scommesse. Sono inoltre emersi casi di elevata concentrazione temporale e su medesimo evento sportivo di ticket betting vincenti, giocati presso lo stesso punto vendita e incassati in contanti, probabilmente riconducibili a un unico centro di interessi.
Tra le anomalie maggiormente ricorrenti figura la reiterazione dell’operatività su più sale (anche in province diverse da quella di residenza del giocatore) o siti web, ripetute aperture e chiusure di conti da parte dei medesimi soggetti, l’utilizzo di conti di addebito intestati a terzi soggetti (anche implicati in indagini su scommesse irregolari). Nel gioco a distanza, accanto alle ipotesi consolidate di ricariche di conti di gioco con carte rubate o clonate, e alle pratiche collusive (ad es. chip dumping, best hand), sono stati anche riscontrati molteplici casi di utilizzo di conti di gioco come depositi extra-bancari (anche associati a temporanea autoesclusione del titolare).
Il conto gioco, infatti, non rientra tra i rapporti che devono essere dichiarati all’Anagrafe dei rapporti e, quindi, possono costituire un modo per sottrarre disponibilità a eventuali accertamenti fiscali o sequestri. Analogamente, si riscontrano alti importi di ricarica in contanti su conti di gioco online, in un periodo di tempo circoscritto, da parte di soggetti con cariche in società del settore giochi e scommesse, già segnalati da istituti bancari per anomalie operative su conti personali e carte prepagate.
Parallelamente, dalle Sos si rileva un crescente utilizzo di carte prepagate in casi di sospetto abusivismo di raccolta di giocate, compiuto da soggetti censiti come studenti o disoccupati, talvolta percettori di reddito di cittadinanza, oppure attivi in passato nel settore dei giochi, o anche titolari di Internet point.
Tali individui operano in veste di collettori raccogliendo tramite ricariche di prepagate, bonifici e versamenti di contante, fondi singolarmente di importo non significativo, ma cumulativamente di ammontare rilevante, successivamente impiegati su siti di giochi online. L’operatività dei collettori presenta evidenti rischi di riciclaggio in quanto determina un’interposizione che impedisce agli operatori di gioco di conoscere l’effettivo titolare delle somme impegnate”.
 
LE PROSPETTIVE – L'Uif quindi ricorda come l’attività ispettiva non abbia potuto "proseguire con le consuete modalità” nel 2020. “Le circostanze avverse hanno indotto a sperimentare metodologie di conduzione delle verifiche basate su controlli prevalentemente a distanza che potranno utilmente essere replicate anche dopo il ritorno alla normalità. L’emergenza non solo non ha pregiudicato la produttività, ma ha anche portato ad accelerare le attività di sviluppo e innovazione. Già nel primo bimestre erano state realizzate alcune importanti funzionalità informatiche: un nuovo canale sicuro di comunicazione con i soggetti obbligati funzionale all’approfondimento delle operazioni segnalate; più agevoli modalità di compilazione delle segnalazioni per una descrizione più accurata dell’operatività nei comparti dei giochi, delle carte di pagamento e delle valute virtuali; più incisivi controlli automatici dei dati segnaletici. Nel corso dell’anno sono stati rilasciati sistemi per l’invio automatico di feedback periodici ai segnalanti, funzionalità per la trasmissione alle altre Fiu delle segnalazioni cross-border, evoluzioni della piattaforma di scambio e incrocio dei dati con la Dna. A fronte del crescente volume degli scambi con le altre Fiu sono in corso di ultimazione funzionalità volte ad automatizzare l’intero processo di acquisizione delle informative estere e dei relativi dati strutturati all’interno della piattaforma di analisi della Uif”.
 

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