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Stabilità: le due facce della Legge sul gioco

27 ottobre 2014 - 11:05

Nonostante i tanti proclami e i toni trionfalistici del governo (la prima finanziaria che taglia le tasse, è il refrain di questi giorni), la Legge di Stabilità per il 2015 sarà difficile da digerire per gli addetti ai lavori del gioco pubblico. In primis, per via dell'autentica stangata che ricevono dal testo di legge che contiene un aumento dell'imposizione di ben 4 punti percentuali, che sarà pure bilanciato da una riduzione delle vincite per i giocatori, ma che dovrà essere sostenuto dalla filiera, almeno finché non ci sarà la totale sostituzione del parco macchine attualmente in esercizio (alla faccia della riduzione delle tasse, diranno gli operatori, sempre più figli di un Dio minore).

Scritto da Alessio Crisantemi
Stabilità: le due facce della Legge sul gioco


Ma oltre al possibile danno, dalla prima stesura della Legge approdata oggi in Parlamento, arriva anche la beffa. E qualche preoccupazione in più, dopo la lettura della relazione accompagnatoria stilata dai tecnici del governo. Oltre al grossolano errore commesso rispetto all'aumento del prelievo sulle vlt (i tecnici commentano la riduzione del payout di 15 punti percentuali e l'aumento del Preu al 20 per cento, quando le Legge parla di una diminuzione delle vincite di 5 punti e un aumento del prelievo di 4) – a conferma dell'estemporaneità del provvedimento, come del resto ravvisato anche da Bruxelles – nota più preoccupante emerge nelle previsione di gettito dell'Esecutivo. I tecnici stimano che, sia pure in maniera “prudenziale”, non ci sarà “alcun gettito quale effetto della norma” sul Preu. Mentre “ogni eventuale aumento di gettito, determinato annualmente a consuntivo, verrà attribuito al Fondo per la riduzione della pressione fiscale”.
Un commento insolito, e diciamolo pure piuttosto curioso, se si tiene conto che la revisione dell'imposizione sugli apparecchi sembrava essere introdotta al solo scopo di ricavare quel miliardo di euro che il premier Matteo Renzi aveva già messo a bilancio e promesso all'Europa. Ma così non è, scopriamo oggi: come a indicare una volontà meramente 'punitiva' del governo rispetto al settore, se si pensa di emanare delle misure così pesanti senza neppure essere obbligati da motivi di bilancio. Una notizia non del tutto negativa però, per il settore, in quanto ciò significa, al tempo stesso, che non ci sarebbero termini perentori per l'applicazione delle nuove disposizioni, lasciando intravedere dei margini di negoziazione, se non altro per rendere sostenibile il rincaro, cosa che non sembra affatto essere oggi, neppure con lo slittamento ad aprile dell'ultima stesura.

La notizia davvero positiva che emerge dalla relazione dei tecnici di Palazzo Chigi, tuttavia, è quella sul contrasto all'illegalità – da cui si pensa di tirar fuori i maggiori proventi - e del fondo per il finanziamento del gioco patologico nei Livelli essenziali di assistenza. Una consolazione che certo non potrà bastare, per gli addetti ai lavori, se non gli verrà prima garantito un futuro, che sembra essere messo a rischio dalla revisione fiscale.

 

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