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Un’occasione mancata, ma non tutto è perduto

13 aprile 2015 - 08:31

Cosa accadrà al settore degli apparecchi da intrattenimento dopo il 30 di aprile? È la domanda che si stanno ponendo un po’ tutti, in queste ore, nel comparto.

Scritto da Alessio Crisantemi
Un’occasione mancata, ma non tutto è perduto

Dopo il verdetto non risolutivo del Tribunale amministrativo del Lazio rispetto alla legge di Stabilità impugnata dagli operatori e quella norma che prevede il versamento di 500 milioni dalla filiera come riduzione degli aggi a cui devono rispondere tutti gli attori: concessionari, gestori ed esercenti. Ed è proprio questo il punto. Sì, perché se il Tar non ha concesso la sospensiva – come ha avuto modo di evidenziare nella sua arringa prima, e su queste pagine poi, l’avvocato Geronimo Cardia è perché secondo il giudice non esiste alcuna situazione emergenziale visto che, se tutti partecipano a questa riduzione dei compensi imposta dal governo, non si dovrebbe configurare nessun problema andando a fare i conti in tasca al comparto. Per questo motivo ha ragione l’associazione As.Tro nell’osservare - pur non condividendo i principi della norma e questo esborso forzato – che il settore ha perso una importante occasione per compattare le file e affrontare la situazione di crisi con una visione di filiera, perdendosi dietro a logiche personalistiche e interessi di categoria quando non addirittura aziendali. Il risultato è una situazione di ulteriore incertezza e di totale instabilità, con il count down verso il 30 aprile che sembra essere quello di una bomba a orologeria. A fine mese infatti i concessionari dovranno corrispondere allo Stato la prima tranche di pagamenti previsti dalla Stabilità di 200 milioni di euro: una cifra che non c’è, ad oggi, nelle loro casse, perché, come noto, la rinegoziazioni degli accordi non è stata ancora eseguita con tutti i gestori e con i vari esercenti. Ma se fino ad oggi è stato applicato un periodo di tolleranza implicita, dovuto alla necessità di affrontare la rinegoziazione e, in parte, all’attesa del verdetto del Tar, dopo il termine del 30 aprile i concessionari saranno costretti a segnalare all’autorità i gestori che non avranno contribuito al versamento della loro parte di competenza, come le regole di concessione impongono, e sarà allora che i rapporti già difficili tra le categorie potrebbero precipitare del tutto. Per questa ragione è importante che gli operatori e le rispettive associazioni di categoria sappiano sfruttare al meglio questi pochi giorni che ci separano dalla scadenza per trovare un punto di accordo tra loro e, possibilmente, con il governo. Per evitare il peggio, a partire dal 2 maggio, e provare a impostare una soluzione per la seconda parte dei pagamenti che quella sì, rischierebbe di veder saltare qualche azienda. Il sottosegretario Pier Paolo Baretta dal canto suo ha chiamato la filiera a un atto di responsabilità, invitando tutti a collaborare e i concessionari a evitare l'ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Invito che pare essere stato accolto, visto che ad oggi non risultano depositati ulteriori ricorsi. Ma si tratta solo di un piccolissimo passo verso una soluzione che appare ancora troppo lontana. Per questo non è ancora tutto perduto. Ma bisogna darsi da fare, tutti.

 

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