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L’ippica torna nelle mani del Parlamento

03 agosto 2015 - 07:36

Il mondo dell’ippica cerca nuove soluzioni, dopo la decadenza della Delega Fiscale che conteneva la riforma della Lega Ippica. Una situazione che ha riaperto diversi fronti, soprattutto in ambito parlamentare e che sta riaccendendo anche le divergenze tra opposti schieramenti che chiedono soluzioni differenti per rilanciare il comparto.

Scritto da Sara Michelucci
L’ippica torna nelle mani del Parlamento

C’è chi torna a reclamare la costituzione di una Consulta ippica che sia soggetto di confronto e di dialogo tra le parti sociali della filiera ed i vertici ministeriali e chi, invece, insiste nel portare avanti il progetto della Lega ippica. Quello che è certo è che la riforma del settore è ora di nuovo nelle mani del Parlamento. Così tornano in auge vecchi e nuovi disegni di legge, che cercano di ridisegnare il futuro del settore.

Dall’altro lato, una minima spinta verso l’unità, si nota sul fronte degli ippodromi, impegnati a portare a casa una nuova convenzione per il 2016 e un nuovo calendario. Due temi che sono riusciti a dare un minimo di unità al settore, dato che i problemi sono comuni. Il ministero ha previsto una convenzione transitoria fino a dicembre 2015 e ha confermato i 57 milioni per gli ippodromi. Ma le società di corse hanno chiesto che dal 2016 sia attivo un nuovo contratto, che abbia caratteristiche realmente innovative e, soprattutto, non sia rinnovato mese per mese. Stessa cosa per quanto riguarda il calendario corse, che non consente ora una programmazione delle attività precisa, in quanto rinnovato di mese in mese. La richiesta è che ce ne sia uno, a partire dal prossimo anno, che contempli l’attività di corse per tutti i dodici mesi, in modo da poter pianificare al meglio gli investimenti.

Insomma i mesi a venire saranno sicuramente centrali per il settore, che dovrà giocarsi le carte vincenti per poter tornare a decollare. 

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