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Giochi, avvocato Rusciano (As.Tro): 'Manovra rischiosa'

23 maggio 2017 - 14:46

Secondo l'associazione As.Tro la Manovra è rischiosa con riduzione Awp, mancata intesa con enti locali e aumento Preu.

Scritto da Redazione
Giochi, avvocato Rusciano (As.Tro): 'Manovra rischiosa'

"Il dato di partenza che caratterizza il famoso articolo 6 del Dl n. 50 è la necessità di reperire risorse erariali supplementari - e di carattere strutturale- per allineare i conti pubblici con le regole europee di bilancio statale. Sino ad ora è stato tecnicamente possibile ricorrere ai prelievi sugli apparecchi da gioco in quanto a parità costante di numero di postazioni di gioco, l’aumento dell’aliquota tributaria, abbinata ad una stabile raccolta lorda, ha generato incremento dei gettiti". Lo sottolinea l'avvocato Isabella Rusciano di As.Tro.

 

"Nella fase emendativa, tuttavia, il Governo si appresta a compiere un duplice ordine di errate valutazioni. Da un lato, anche senza accordo in Conferenza Unificata, si riduce del 34 percento il numero delle Awp su tutto il territorio nazionale (forse in modo omogeneo, forse no, visto che la prima fase della riduzione pare essere a discrezionalità dei concessionari, che, per ipotesi, potrebbero privilegiare territori a discapito di altri). Ciò altera il presupposto dell’aumento Preu, ovvero la stabilità della raccolta lorda derivante dalla stabilità delle postazioni di gioco.

Dall’altro lato, si pensa di 'salvaguardare' la sostenibilità di alcuni segmenti di gioco pubblico che mal gestirebbero inasprimenti tributari sulle rispettive vincite erogate (e/o innalzamenti dei prelievi sui volumi di gioco), a discapito della carente salvaguardia di altri segmenti (i più redditizi per l’Erario), consapevolmente sottoposti a misure dichiaratamente implosive del business. Ciò avvierà il processo di spostamento del posizionamento industriale (dal meno tutelato al più tutelato) e finirà per rendere 'de-strutturata' la previsione di maggior gettito dagli apparecchi da gioco lecito".

Sarà quindi 'inevitabile', a regime, "una reprimenda europea su una manovra inizialmente congrua sulla carta, ma poi de-strutturata per via dell’ impossibilità di conservare i volumi di giocato degli apparecchi leciti, sottoposti alla triplice contrazione della riduzione quantitativa, della riduzione distributiva e della riduzione operativa (per via degli orari ridotti adottati nelle principali città: Milano, Pavia, Bergamo, Lodi, Cremona, Mantova, Napoli, Sassari, Bologna, Ravenna, Ferrara, Parma, Firenze, Arezzo, Prato, Reggio Calabria, Novara, Torino, Vercelli, Alessandria, sono per citare le più note). Le disposizioni sul gioco, pertanto, non potendo soddisfare la mission ufficiale del Mef, saranno inevitabilmente destinate al raggiungimento di altri obiettivi, forse virtuosi -o forse no- ma comunque, allo stato attuale, non chiaramente enunciati (non parliamo certo di tutela sanitaria perché sarebbero altri i percorsi che la caratterizzerebbero) e quindi difficilmente giudicabili, se non nella loro 'indole' di eccentricità finanziaria (prevedere maggior gettito da un circuito che si sta comprimendo sia nella sua dimensione industriale sia nella sua marginalità). Sotto il profilo ‘tecnico’, infine, un’osservazione relativa alla riduzione delle Awp ipotizzata come emendamento all’articolato fiscale sul gioco: questa, paradossalmente dovrebbe trovare una corposa contropartita in termini di alleggerimento fiscale sul segmento che si vuol ridurre, al fine di tutelare il volume complessivo di base imponibile, unitamente ad un robusto appesantimento fiscale di tutti quei prodotti sui quali si corre il rischio dello spostamento del posizionamento industriale. Invece, assistiamo sostanzialmente all’opposto". 

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