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Gioco online: la Commissione Ue avvia sei procedure di infrazione

20 novembre 2013 - 12:31

Oggi la Commissione europea ha avviato una procedura formale di infrazione contro la legislazione sul gioco online per sei stati membri e ha pubblicato due pareri motivati contro la Svezia per il mancato rispetto del diritto comunitario.

Scritto da Sm
Gioco online: la Commissione Ue avvia sei procedure di infrazione

Questa mossa segue i ripetuti appelli del Parlamento europeo alla Commissione di agire come custode dei Trattati e significativi chiarimenti legali da parte della Corte di giustizia su come il Trattato si applica alla legislazione nazionale su gioco d'azzardo. Decisioni analoghe nei confronti di altri Stati membri potranno seguire.

 

 

I SEI STATI COLPITI - La Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a Belgio, Cipro, Repubblica ceca, Lituania, Polonia e Romania per quanto riguarda la loro legislazione gioco d’azzardo online. Alla Svezia, che già era oggetto di una procedura di infrazione, sono stati inviati oggi due pareri motivati, richieste formali per allineare la sua legislazione in conformità con le norme di diritto dell’Unione europea e l’ultimo passo prima di un potenziale contenzioso di fronte alla Corte di giustizia. La Svezia ha una scadenza di due mesi per rispondere alla Commissione. Si tratta della prima serie di decisioni della Commissione europea per quanto riguarda le denunce in sospeso e in attesa di procedimenti di infrazione nei confronti di oltre 20 stati membri. Anche se la Commissione ha chiuso alcune denunce, cause contro Francia, Germania, Grecia, Ungheria e Paesi Bassi, restano comunque sotto inchiesta e sono in attesa di una decisione formale. La decisione di riavviare una procedura di infrazione sul gioco d’azzardo è un passo significativo in quanto la sua ultima azione in tal senso risale al febbraio 2008. L’azione della Commissione fa seguito a ripetuti appelli del Parlamento europeo - da ultimo nella relazione di giugno 2013 'Il gioco d’azzardo online nel mercato interno' – di “continuare a monitorare e garantire il rispetto delle leggi e delle pratiche con il diritto comunitario, nazionale ... , e di avviare procedure di infrazione contro gli Stati membri che sembrano violare il diritto comunitario”.

 

LA CORTE UE - Essa “si basa sui recenti chiarimenti dalla Cgue su come il Trattato si applica al settore del gioco via web. La normativa nazionale che vieta i servizi di gioco d'azzardo autorizzati in altri Stati membri sono stati visti come limiti alla libertà dei cittadini di ricevere servizi offerti in altri Stati membri. Inoltre, i regimi di licenze di gioco devono essere trasparenti, non discriminanti e non arbitrari. Ma soprattutto, la Cgue ha chiarito che la normativa nazionale deve essere globale e coerente nei suoi obiettivi e misure e che spetta allo Stato membro dimostrare che le misure restrittive imposte siano idonee e necessarie”, afferma Egba.

 

LA DICHIARAZIONE - Secondo Maarten Haijer, segretario generale della Egba, “la decisione odierna della Commissione è altamente significativa in quanto porterà ulteriore chiarezza al mercato del gioco online nell’Ue. Ci complimentiamo con il Commissario Barnier e i suoi collaboratori per la perseveranza e l’impegno a fare in modo che la regolazione del gioco funzioni in modo corretto. Egba esorta gli stati membri ad avvalersi di questa opportunità per mettere in atto efficaci legislazioni sul gioco, che tengano conto delle esigenze espressa dalla Cgue ed evitino il contenzioso presso la Corte di giustizia. È perfettamente possibile conseguire obiettivi di interesse pubblico in modo coerente e sistematico, senza essere inutilmente restrittivi e nel rispetto del diritto comunitario. Egba è pienamente impegnata a conseguire obiettivi di politica pubblica, come un elevato livello di tutela dei consumatori. Infatti, tutti i membri sono obbligatoriamente sottoposti a revisione sulla loro conformità con l'accordo del Cen sulla ‘Misure di Remote Gambling responsabile’.

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