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Rga: "Nuove regole sul gioco online inglese hanno impatto economico significativo"

01 dicembre 2014 - 15:29

Le nuove regole inglesi sul gioco non piacciono molto alle associazioni di categoria, che vi leggono un possibile pericolo per le finanze delle aziende di gioco via web. Nel suo bilancio 2012, il governo britannico ha infatti annunciato i nuovi piani relativi alle imposte sul gioco d’azzardo online.

Scritto da Sm
Rga: "Nuove regole sul gioco online inglese hanno impatto economico significativo"

Questo significa che, a prescindere da dove un operatore di gioco d'azzardo online è fisicamente basato, dovrà pagare una tassa del 15 percento sugli utili lordi se offre i propri servizi nel Regno Unito. Si stima che questo nuovo regolamento farà aumentare le entrate fiscali dello Stato di 300 milioni di sterline all'anno.

La misura si affianca a un’altra regola che impone a tutti gli operatori che accettano gioco da parte di clienti britannici di possedere una licenza della Gambling Commission, che è il regolatore di gioco del Paese. Questo nuovo regime di licenza è entrato in vigore il primo novembre 2014.

RGA - Clive Hawkswood, Chief Executive della Rga sottolinea: “L'impatto economico di questo cambiamento sul settore è significativo. In pratica segna un enorme aumento del costo del business del gioco nel mercato britannico e non sarebbe una sorpresa che alcuni operatori decidano di rivedere i loro investimenti, piani e strategie di marketing. Come abbiamo detto già, questo è un momento difficile per l'industria e continueremo a impegnarci per garantire che l'impatto delle modifiche fiscali sia pienamente compreso dal governo. L'industria del gioco d'azzardo online ha una storia di successo nel Regno Unito e contribuisce già in modo significativo in termini di posti di lavoro, spese di marketing e imposte. Non vogliamo che i piani del governo mettano queste aziende e dei loro investimenti in pericolo. Noi continueremo a sostenere che, sulla base di una ricerca condotta per noi da Kpmg, una tassazione al di sopra del 10% non è sostenibile in quello che è un mercato molto maturo in cui i consumatori sanno già quale livello di valore e di scelta si aspettano. Tuttavia, non sarebbe realistico aspettarsi che il Governo riveda i tassi fino a quando il nuovo regime non abbia avuto la possibilità di essere letto in modo corretto. Nel frattempo restiamo fiduciosi in una continua crescita del mercato, sia nel Regno Unito che a livello internazionale, in modo che si andrà almeno a compensare questo nuovo onere fiscale”.

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