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Euromat Summit, White (Bacta): ‘Il buon regolatore deve coinvolgere l’industria’

26 maggio 2016 - 11:38

John White, Executive director di Bacta, al 'Regulatory briefing' dell'Euromat Summit parla di regolamentazione del gioco e suo impatto nel business.

Scritto da Alessio Crisantemi
Euromat Summit, White (Bacta): ‘Il buon regolatore deve coinvolgere l’industria’

 
Barcellona - "Difficile dire quale sia una giusta regolamentazione del gioco o una cattiva regolamentazione. Di certo ha più senso parlare di cosa occorre fare per perseguire una buona regolamentazione e cosa evitare per non proporre un modello inadeguato". John White, Executive Director dell'associazione britannica Bacta e vice presidente di Euromat, interviene nel 'Regulatory briefing' ospitato dall'Euromat Gaming summit in corso a Barcellona, parlando di 'Regolamentazione del gioco e suo impatto nel business'.

"Possiamo quindi interrogarci - prosegue White - su chi sono i regolatori e che ruolo svolgono, quali sono i problemi che si trovano ad affrontare. Dal nostro punto di vista, come Bacta, proviamo a portare il nostro punto di vista rispetto alla normativa britannica che prendiamo ad esempio".

 

I PROBLEMI CON LA REGOLAMENTAZIONE – “I problemi che si registrano nell’attività quotidiana sono molteplici. Per esempio, troppo spesso non vengono discusse nei dettagli le norme che vengono proposte dalle istituzioni democratiche che, come tali, dovrebbero farlo. Ma soprattutto, ciò che non funziona nel modello, è nelle responsabilità. Per esempio, cosa accade qualora tutto dovesse andar male e chi si assume le colpe? Questo per dire che il regolatore può essere oggetto di strumentalizzazioni e di speculazioni politiche. Ciò significa che il soggetto regolatore non è effettivamente indipendente”. L’industria dal canto proprio, si chiede “Chi regola il regolatore?”. E su questo fronte si registra molto spesso un “eccesso di regolamentazione” che oltre a creare delle distanze tra regolatore e industria, rischia di strangolare gli operatori.

LO STATO DEL COMPARTO BRITANNICO – “Il settore del gaming in Uk – spiega ancora White – ha evidente necessità di una regolamentazione adeguata. Quello che ha fatto lo Stato nel 2005 è emanare il Gambling Act con il quale ha creato la Gambling Commission, che ha il dovere di consentire un’offerta di gioco d'azzardo a patto che sia coerente con i tre obiettivi basilari per il mantenimento del mercato: assenza di criminalità, correttezza, protezione dei minori e dei soggetti vulnerabili”. Quali sono però i problemi concreti che si registrano sul campo? "Intanto, la regolamentazione deve procedere di pari passo con la legislazione, cosa non sempre semplice e difficilmente svolta in tempi utili. Inoltre le norme prodotte dal regolatore sono spesso soggette a diverse interpretazioni che spesso portano a un’applicazione incoerente delle decisioni”. Secondo White è da ritenere non soddisfacente anche “l’approccio nei confronti degli operatori illegali” oltre alla “enfasi sul tema della protezione dei soggetti vulnerabili che – spiega – di certo è un aspetto positivo ma se non gestito adeguatamente può portare a decisioni sbagliate che compromettono il business”.
 
COINVOLGERE INDUSTRIA - Tra le conclusioni a cui arriva il leader di Bacta, si pone l’evidenza di un'assenza di dibattito intorno alla regolamentazione” e, soprattutto, rispetto ai 'limiti: ovvero, quanto si può ritenere sufficiente il livello di regole imposte al mercato. Secondo White, il "miglior approccio strategico è quello di coinvolgere, come partner, gli operatori dell’industria per rendere idonee e sostenibili le regole che governano il mercato”.
 

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