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Lega ippica e Coordinamento ippodromi: la questione della tutela pubblica

10 febbraio 2014 - 10:28

Tutela pubblica si o no? Sembra essere questo l'interrogativo sotto i riflettori del mondo dell'ippica italiana, in fermento dopo l'approvazione dell'art. 14 della Delega Fiscale al Senato. Al centro del dibattito lo scontro a distanza  fra il senatore Giuseppe Marinello, che si è scagliato contro la destrutturazione del settore e la sua sottrazione dalla sorveglianza pubblica, il comitato Lega Ippica Italiana e la posizione del Coordinamento ippodromi, che invece chiede a gran voce il controllo statale.

Scritto da Redazione GiocoNews
Lega ippica e Coordinamento ippodromi: la questione della tutela pubblica

 

“Forse il senatore non sa che quel comparto aveva una struttura che funzionava benissimo prima che ci mettessero le mani la politica, la burocrazia ed il ministero, che hanno derubato e ridotto alla fame il settore”, si legge in una nota della Lega ippica italiana, che rispedisce al mittente anche le critiche del senatore circa la sua “incerta rappresentatività”.

 

IL SOSTEGNO DI TUTTO IL SETTORE - Lega Ippica Italiana, ribadisce l'organismo, “è sostenuta da tutte le aziende del settore oltre che da Confagricoltura e da Confindustria. Ci saranno libere e democratiche elezioni tra tutti coloro che vorranno candidarsi e ne avranno i requisiti”. Inoltre, assicura la Lega, saremo “sottoposti al controllo ed alla vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole. Noi crediamo nelle grandi potenzialità che ha il nostro settore, ma solo un atteggiamento dinamico, imprenditoriale e moderno, che punti sulla qualità e sulla serietà, potrà far sì che possa ripartire”. L'auspicio, insomma, è quella di una riforma ‘vera’ e condivisa da tutte le aziende e i rappresentanti del comparto. “Lega Ippica Italiana non partorirà mai un penoso regolamento Tris come quello appena redatto, rifiutato da tutto il settore”.

 

AL LAVORO PER L'UNIONE IPPICA - Una riforma chiesta anche dal presidente del Coordinamento ippodromi, Attilio D’Alesio, il quale ricorda che l’associazione è “al lavoro per l'istituzione di un soggetto no profit chiamato Unione ippica che, sotto il controllo di Mipaaf e Mef, rappresenti la governance del settore partecipata dalle associazioni rappresentative della filiera: allevatori, proprietari, professionisti ed ippodromi”, come dimostrano le dichiarazioni del vice ministro Casero, dell'ordine del giorno accolto del  senatore Marinello ed il lavoro dell'onorevole Paolo Russo, relatore del testo unificato per il rilancio del settore ippico, e del comitato ristretto chiamato a definire il testo condiviso della Riforma e tutti e sei i disegni di legge presentati.

 

MERITARE LA TUTELA PUBBLICA - “Su questo percorso – ribadisce ancora il Coordinamento - sarebbe bene impegnarsi tutti perché le risorse per il settore ci saranno fino al 2017 e poi? Non lo sappiamo e quindi sta a noi dimostrare di essere meritevoli di quella storica tutela pubblica che sempre ha accompagnato il nostro mondo, i suoi valori, i suoi allevamenti, i suoi ippodromi, i suoi proprietari, le sue grandi professionalità ed i meravigliosi cavalli”.

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