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Tuci (Imprenditori ippici):"E' ora di cambiare, sosteniamo il progetto di Lega ippica italiana"

24 luglio 2014 - 09:08

E' arrivata finalmente l'ora di cambiare? Oppure qualcuno ha ancora dei dubbi?. A chiederselo è Enrico Tuci, presidente di Imprenditori Ippici Italiani, che conferma l'adesione delle aziende del galoppo e del trotto italiano al Progetto di Lega Ippica Italiana in comunione con i più importanti ippodromi italiani e nell'ottica di un profondo rinnovamento di uomini e di comportamenti.

Scritto da Redazione GiocoNews
Tuci (Imprenditori ippici):"E' ora di cambiare, sosteniamo il progetto di Lega ippica italiana"

 

 

"In questi giorni - ricorda Tuci - è comparsa sulle pagine di tutti i quotidiani la notizia di 57 milioni sottratti al sistema ippico italiano da alcune società di corse. Forse la gente comune sarà rimasta colpita da questa nefandezza ma per noi operatori ippici si tratta solo della conferma, finalmente evidenziata anche dalla giustizia ordinaria, di quanto sia malato il nostro settore e di quante risorse gli siano state sottratte alla faccia degli appassionati dei cavalli e del nostro bellissimo sport.
E' ancora nei nostri occhi il degrado di molti dei nostri ippodromi seppur avessero ricevuto per molti anni cifre sostanziose evidentemente spese male o non spese proprio, per poi trovarci addirittura a non avere più a disposizione quelle strutture strapagate per anni e oggi considerate diseconomiche!"


"IPPICA, UNA VACCA DA MUNGERE" - Ma la storia degli ultimi anni - prosegue il presidente di Imprenditori Ippici Italiani, "parla chiaro: l'ippica era una vacca da mungere, basta andare indietro di qualche anno per riagganciarsi all'episodio dei 'minimi garantiti' e constatare che in quella occasione il settore non fu messo in condizione di incassare 130 milioni che gli spettavano in maniera inequivocabile. Ma non è finita, nel 2009 sparivano anche 53 milioni per la misteriosa cancellazione dei residui attivi derivanti dagli stessi minimi garantiti.
Possiamo ricordare anche la strana storia, esclusivamente italiana, dei diritti televisivi, guarda caso pagati profumatamente da Unire a Teleippica ma poi dimenticati di riscuotere dalle Agenzie fino a creare un altro buco di 93 milioni, credito poi misteriosamente 'eliminato' e quindi mai riscosso.
Non si tratta di fatti di cronaca, sono semplicemente dati riportati nelle relazioni Unire che nessuno, o pochissimi, avevano avuto, negli ultimi anni, il coraggio di impugnare.
Anni in cui si è evidenziato l'immobilismo e l'incapacità di chi avrebbe dovuto rappresentarci e vigilare affinché queste ingenti risorse non venissero sottratte agli ippici finendo presumibilmente nelle tasche di qualcuno che molto ippico non era. Oggi assistiamo all'iniziativa degli stessi protagonisti di questa epoca 'grigia' dell'ippica italiana che si ripropongono ancora per gestire il settore saltando al volo su un progetto che fino ad ieri deridevano e schifavano.
Per due anni, infatti, queste persone hanno preso le distanze e boicottato in ogni modo il progetto di Lega Ippica Italiana mentre oggi si propongono addirittura come gestori di un modello innovativo che non gli appartiene ne come progettualità ne come mentalità. Ci vuole proprio una bella faccia tosta! Noi, come Imprenditori Ippici Italiani, prendiamo le distanze da coloro che colpevolmente hanno affossato il nostro settore sacrificando senza alcun ritegno risorse umane e patrimonio equino. Per noi è ora di cambiare!"

 

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