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D’Alesio (Coordinamento Ippodromi): “Al settore serve contributo erariale straordinario per ripartire”

26 febbraio 2015 - 08:57

“In questo momento vorrei limitarmi a citare testualmente le parole del sottosegretario Baretta ‘aspettare il testo ufficiale dei giochi. Meno polemiche e più proposte. Ci stiamo ancora lavorando’, parole che apprezzo molto e che ci invitano ad avanzare proposte e a prepararci ai prossimi incontri con il sottosegretario, con il Governo e con le commissioni parlamentari”.

Scritto da Sm
D’Alesio (Coordinamento Ippodromi): “Al settore serve contributo erariale straordinario per ripartire”

È il commento del presidente del Coordinamento Ippdromi, Attilio D’Alesio, commentando il tweet del sottosegretario all’Economia con delega al gioco. “Il lavoro da fare – prosegue D’Alesio - è ancora molto. In questa bozza ci sono infatti molti punti interessanti e altri da correggere come, in particolare, quanto previsto dall’articolo 110 dal titolo ‘Fondo per il settore ippico’ che così recita: ‘Le risorse del fondo annuale di dotazione sono costituite da: quota annuale versata dagli associati. Quota della raccolta delle scommesse ippiche dai proventi della cessione dei diritti televisivi. Dal contributo erariale straordinario decrescente stabilito in euro fino al 2017’. Ebbene con questo fondo l’ippica italiana è destinata a chiudere i battenti, inesorabilmente, in data 1 gennaio 2018. Infatti mi chiedo: a quanto mai potrebbe ammontare la quota annuale degli associati? Ed i proventi della cessione del segnale televisivo? E la quota della raccolta delle scommesse ( nel 2015 forse potrà raggiungere 70 milioni, con un meno 300% rispetto al 2008)? quale riforma delle scommesse potrebbe farci recuperare quel 300% perduto? Insomma ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che senza il contributo erariale straordinario da parte dello Stato, l’ippica non può essere in grado di sopravvivere. Questo è il punto principale su cui riflettere e avanzare proposte al Governo, come Filiera ippica unita e proprio per questo da tanto tempo proponiamo di organizzare un congresso ippico nel quale confrontare le idee e presentarsi con proposte condivise, dando così, il nostro contributo per la stesura della migliore riforma. Speriamo che questa sia la volta buona”.

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