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Imprenditori ippici italiani: 'Si taglino le giornate di corse e si punti sulla qualità'

14 aprile 2015 - 10:39

“Con questa grigia programmazione del calendario il settore sta collassando”. È quanto denuncia il presidente di Imprenditori ippici italiani, Enrico Tuci, secondo cui “troppe corse insignificanti distribuiscono risorse senza una logica meritocratica che permetta almeno il mantenimento del proprietariato, la selezione sportiva ed uno spettacolo dignitoso che consenta di raccogliere gioco.

Scritto da Redazione
Imprenditori ippici italiani: 'Si taglino le giornate di corse e si punti sulla qualità'

 

Spalmare le risorse disponibili in così tante giornate, in tutte queste corse di livello bassissimo e su tutte le piazze senza alcuna logica di palinsesto e di programmazione porta alla definitiva scomparsa dei proprietari e di conseguenza al blocco economico del sistema. Abbiamo, credo praticamente tutti, all’unisono, chiesto da tempo una forbice che premiasse i cavalli di qualità ed una diversa distribuzione delle risorse, ma purtroppo il ministero non ha attuato niente di quello che è stato chiesto ed il palinsesto è rimasto piatto e grigio come esattamente era prima. Ogni giorno perdiamo proprietari, perché il gioco non vale la candela. Quello che è successo ieri alla prima di Follonica è un campanello di allarme che non possiamo non considerare: il sistema non è stato in grado di permettere ai cavalli ed agli operatori di svolgere una corsa sulla quale avevano lavorato e speso risorse proprie”.

LE SOLUZIONI - Secondo Tuci servirebbe, su quasi tutte le piazze, “un immediato taglio del numero delle giornate e una distribuzione delle stesse risorse disponibili su un numero di corse inferiore. A quel punto si andrebbero a premiare le corse più qualitative dotandole di un montepremi più adeguato e ridando un valore ai cavalli. Le società interessate a questa rimodulazione dovranno essere gratificate in maniera consona senza dover perdere risorse a loro destinate e avrebbero anche loro un contenimento dei costi”.

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