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Organismo Ippico Italiano: 'Processo di cambiamento sia motore di rilancio'

25 luglio 2016 - 15:09

Presentato il piano industriale dell'Organismo Ippico Italiano: riforma scommesse, ma non solo.

Scritto da Sm
Organismo Ippico Italiano: 'Processo di cambiamento sia motore di rilancio'

Montegiorgio - In attesa dei decreti attuativi del Collegato Agricolo, che all'articolo 15 contiene la riforma dell'ippica italiana, prosegue nel settore la formalizzazioni di nuovi soggetti che si 'candidano' a essere parte del rilancio del settore. Nella sala superiore della Tribuna dell’ippodromo di Montegiorgio (Fermo), è stato presentato oggi, 25 luglio, l’Organismo ippico italiano, costituito lo scorso 11 luglio, che ha reso noto il suo piano industriale per il rilancio del settore, “in una prospettiva di partecipazione inclusiva di tutte le componenti del settore. Noi vogliamo che l'ippica abbia una gestione manageriale". Lo sottolinea Maurizio Mattii, dell'Organismo Ippico Italiano.

 

Secondo l’Organismo ippico italiano bisogna ripartire dalla tutela del lavoro e dell'impresa. “E’ pertanto ineludibile partire dalla imprescindibile premessa che fra i parametri di qualsiasi valutazione, considerazione, espressione nei vari segmenti del comparto ippico, il valore del lavoro, il rispetto dei Ccnl e delle leggi assume significato primario, riconoscendo che la qualità del lavoro il rispetto delle regole e la migliore utilizzazione delle risorse professionali e lavorative, appaiono indici sicuri a garanzia della qualità del prodotto e del servizio.

Dovrà quindi essere posta la massima attenzione alla quantità e stabilità occupazionale realizzata dai singoli operatori ippici, sotto vari profili, con particolare riferimento ai rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Pertanto dovranno essere messe in campo con la massima urgenza, in stretto collegamento con i Ministeri competenti, adeguate politiche attive di emersione e regolarizzazione, ricercando e favorendo la stipula di specifici accordi, con le Oo.ss. dei lavoratori, finalizzati all’individuazione di strumenti e percorsi che accompagnino un processo virtuoso di regolarizzazione, formazione professionale e aggiornamento dei lavoratori. Su questo terreno, che dovrà fare del lavoro - della sua qualità - delle competenze diffuse - della puntuale applicazione delle norme - del riconoscimento dei diritti e del rispetto dei doveri, il valore aggiunto di un’ippica nuova qualificata e campione di trasparenza, potremmo valorizzare qualificando ulteriormente l’interlocuzione istituzionale a tutti i livelli”.

Insomma, “la nuova ippica non può rinunciare a costruire, con le necessarie gradualità, anche una “rete di protezione” interna improntata a criteri di solidarietà e di attenzione alla persona e alle sue condizioni di vita e di lavoro”.

PIANO ECONOMICO – Secondo l'Organismo “è importante che l’intera programmazione economico-finanziaria sia accompagnata dalla semplificazione del Regolamento delle scommesse e dalla semplificazione delle stesse”. Le entrate “non possono essere affidate al solo gettito delle scommesse ippiche, molto probabilmente si avrà la necessità, nel percorso verso l’autonomia economica del comparto, di mantenere aperto il canale del finanziamento pubblico nelle forme già esistenti.

I due pilastri economici per il sostegno del settore dovranno avere una loro specifica funzione: da un lato il gettito da scommesse, come volano di consolidamento, rilancio e sviluppo qualitativo e quantitativo del settore attraverso il mantenimento del montepremi, dall’altro il finanziamento come base minima garantita.

Per quanto riguarda la politica di governo per il riordino, la soppressione e la riduzione degli enti vigilati dal Mipaaf, la struttura operante nel controllo antidoping ippico è Unirelab srl Unipersonale (costituita nel 2003).

A seguito della soppressione dell’Assi (ex Unire) che ne deteneva l’intera partecipazione, attualmente La società è a totale partecipazione del Mipaaf; l’Organismo dovrà poi concordare l’eventuale affidamento della fornitura di servizi di analisi di laboratorio e di studi connessi al settore ippico, visto che tale società per conto del Mipaaf opera nell’ambito della medicina forense veterinaria offrendo una serie di servizi diagnostici ai privati”.

LE SCOMMESSE - “L’andamento in flessione del prodotto ippico, se pur mantenendo una movimentazione quasi identica al 2015, ha un peso (rapporto tra tutte le tipologie di scommessa), in calo di circa 1.1 percento.

È necessario intervenire al fine di riproporre sul mercato l’appeal ippico che sta svanendo, con impegno di tutta la totalità del mondo ippico, adottando misure di recupero per ogni settore, dall’allevamento al punto vendita al concessionario ed agli enti statali.

È necessario, introdurre la tassazione sul margine netto come nelle scommesse sportive, anche con aumento di quota percentuale, rapportandole a quelle sportive, che vengono tassate del 18 percento sull’utile (con payout di 80 percento la tassazione rapportata al venduto sarebbe di circa 3.6 percento) e seguendo lo stesso schema di calcolo adottato su formula mensile e con somma algebrica, che porterebbe in caso di margine negativo a non dover versare nessuna tassazione.

Così facendo gli scenari sarebbero più ampi, i concessionari potrebbero “quotare” tutto e la gestione del rischio sarebbe minore rispetto allo stato attuale, con conseguente incremento, sempre ipotetico, del To, perché i gestori potrebbero anche loro accettare una quantità di scommessa più elevata, non rifiutandosi in prima battuta per timore di 'remissione'.

I concessionari avrebbero anche maggior opportunità di sviluppo e consolidamento prodotto, investendo in forza lavoro, ad oggi si contano sul palmo della mano quelli che generano le proprie quote fisse, mentre i restanti preferiscono stipulare accordi di fornitura di Servizi, con Provider regolarmente e legalmente attivi solo per la raccolta Gad (gioco a distanza) che forniscono quote ed informazioni necessarie alla raccolta”.

I concessionari, “come da capitolato tecnico devono fornire una dotazione tecnologica minima per la raccolta, senza una vera distinzione di prodotto, che fa si che gli stessi Concessionari tendano ad investire sempre meno sul prodotto ippico, cercando di sviluppare le sale con spazi idonei per la raccolta scommesse sportive-virtuali e soprattutto negli ultimi anni (a partire dal 2009/2010) sviluppando un’area dedicata per gli apparati da intrattenimento (Awp - Vlt) a discapito del prodotto ippico, il tutto perché i ricavi generati da questi prodotti sono molto più elevati rispetto a quelli ippici. Così facendo non si creano i presupposti necessari per far sì che nuovi clienti possano avvicinarsi a questo mondo, ma anzi si tende ad allontanarli sempre di più spingendoli verso le nuove tipologie di betting.

Sarebbe opportuno che tutti i concessionari iniziassero a rivalutare l’accettazione ippica, prevedendo strumenti e tecnologie al passo con i tempi e che vadano a mirare ad un pubblico meno esperto, se non del tutto, per rendere giocabile l’ippica stessa, in troppi Pdv vi sono ancora monitor con tubo catodico dove le quote ippiche sono pressoché illeggibili, Tv identiche che servono solo da 'scenografia'. Investire sul prodotto è una priorità, serve il famoso ricambio generazionale, e per ottenerlo è necessario coinvolgere il pubblico più giovane con il mezzo di attrazione più in voga del momento, appunto lo sviluppo tecnologico.

Inoltre, e qui i concessionari singolarmente non possono ottenere risultati, ma hanno obbligatoriamente bisogno di aiuto e supporto anche da parte degli 'enti ippici', c’è la necessità di far conoscere a tutti il mondo ippico”.

 

LA COMUNICAZIONE – È opportuno investire sulla pubblicità, rispettando la regolamentazione in questo ambito sancita sia dal decreto Balduzzi che da tutte le normative seguenti, comprare spazi per le informazioni.

 

IMPLEMENTAZIONE TIPOLOGIA GIOCATE - “Bisogna distaccarsi dalla mentalità che lo scommettitore ippico appartiene ad una categoria particolare, i dati indicano sempre di più che l’ippico è coinvolto sia nelle scommesse sportive e soprattutto nelle scommesse virtuali, quindi non dobbiamo avere pregiudizi che lo scommettitore delle altre tipologie non possa avvicinarsi a quelle ippiche. Con opportuni interventi e coinvolgimento è possibile far avvicinare tutti alla scommessa ippica. Riordino delle corse e qualità delle stesse, da analisi risulta che con il giorno di riposo italiano imposto il lunedì, nel primo trimestre 2016 abbiamo avuto un calo di raccolta per questo giorno del 33 percento rispetto al 2015, con calo anche numerico delle corse effettuate, con un meno 17 percento, rispetto alla diminuzione complessiva generale del 4 percento rispetto al 2015 (4560 vs 4380). Una programmazione più accurata, non tanto un aumento numerico delle corse che potrebbe non generare necessariamente incremento di Fatturato, ridurrebbe i tempi morti tra un avvenimento e l’altro, facendo sì che lo scommettitore abbia opportunità di avere nel breve tempo la visibilità della corsa stessa e quindi possa essere indotto ad effettuare la propria “puntata”.

E’ importante non sovrapporre gli avvenimenti limitando i ritardi di partenza. Con i canali attualmente disponibili si andrebbe a creare confusione, a differenza di una programmazione che permetta di alternare le corse l’una dall’altra. Esempio, anche se non del tutto compatibile, è dato dalla programmazione degli eventi virtuali, che alterna avvenimenti diversi, ma facendo in modo che la tipologia più gradita(calcio e Levrieri) non abbia una discontinuità temporale ampia.

Eliminare le corse con numero partecipanti fino a 3 (ancor meglio fino a 4) partenti che non suscitano nessun appeal per il cliente, e sarebbe ideale (anche utopistico) far in modo che non si passi a dover accettare Piazzato solo per i primi due posti ed accoppiata in ordine obbligatoria, dal momento che anche questo creerebbe difficoltà ai clienti, figuriamoci ai nuovi. .

Attrarre la clientela con giocate che possano coinvolgere più scommettitori tra loro, o meglio effettuare scommesse nuove come per esempio il testa a testa tra i partecipanti a determinate corse di qualità, come avviene per nella gestione delle scommesse “motori”, stabilire nella corsa con x cavalli i 2 che ipoteticamente gareggeranno l’uno contro l’altro, riprendendo l’automobilismo nei Gp possiamo trovare Hamilton Vs Rosberg, Vettel Vs Alonso etc., con quindi evidenza visiva di tutto l’ordine di arrivo, che comporterebbe maggior coinvolgimento tra il pubblico stesso”.
Questo in sintesi significa, poter aprire il famoso palinsesto complementare sportivo, anche per l’ippica.
RIFORMA DEL DOPING - Riformare il sistema di controllo anti-doping è possibile in tempi rapidi e ad invarianza di investimenti. “La riforma deve avere come obiettivo: riduzione dei tempi di conclusione dei procedimenti disciplinari i cui esiti devono essere oggetto di ampia diffusione pubblica; uniformità di giudizio degli Organi di giustizia sportiva, a cui deve essere, comunque, garantita l'autonomia e la terzietà; centralità dell’Ente preposto all’organizzazione delle corse, che deve dettare le linee guida della disciplina sportiva, senza delega a commissioni esterne;
- riduzione dell'ingerenza della giustizia ordinaria in fattispecie che attengono esclusivamente l'ambito sportivo. I pochi e semplici accorgimenti che seguono possono migliorare il sistema di controllo e soprattutto la percezione di trasparenza ed integrità del sistema sul pubblico, specificatamente: semplificare il regolamento per le sostanze proibite eliminando tutte le previsioni non necessarie che vanno regolate in appositi disciplinari; abolire la commissione scientifica affidandone le competenze al Veterinario dell’Ente che potrà ricorrere alla consulenza di esperti accreditati presso l’Ente; riformare il regolamento di giustizia sportiva eliminando la Procura alla Disciplina, le cui attribuzioni vanno riportate in capo all’Ente che organizza le corse, attraverso la nomina di un dirigente responsabile della disciplina; trasmettere alla magistratura ordinaria unicamente i casi di positività a sostanze stupefacenti”.

 

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