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Olivero: 'Finanziamento ippodromi oggetto di confronto con categorie'

14 marzo 2017 - 09:43

Il vice ministro alle Politiche agricole Andrea Olivero risponde all'interrogazione di Stefano Vaccari (Pd) sull'ippica.

Scritto da Anna Maria Rengo
Olivero: 'Finanziamento ippodromi oggetto di confronto con categorie'

"Per quanto attiene (...), alla preoccupazione dell’interrogante circa l’evenienza che il differimento penalizzi gli ippodromi virtuosi, già in linea con i nuovi parametri, possiamo rassicurare sul fatto che, seppure la disciplina del finanziamento per l’anno 2017 non sia stata ancora definita, essa formerà oggetto di un confronto con le associazioni di categoria, ed in quella sede, anche su istanza delle società di corsa, potranno essere presi in considerazione, nel rispetto dei limiti generali stabiliti dal modello Deloitte, misure transitorie premiali". Lo ha affermato il vice ministro alle Politiche agricole, Andrea Olivero, nel rispondere all'interrogazione del senatore del Pd Stefano Vaccari sull'ippica.

Il vice ministro ha ricordato che "con decreto ministeriale del 23 febbraio 2016 sono stati adottati i criteri generali per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle societa` di corse e la nuova classificazione degli ippodromi." e che "l’operatività del nuovo sistema di classificazione è stata procrastinata alla data del 1º gennaio 2018, in considerazione della delega per la riforma del settore inserita nel collegato agricoltura". La proroga "consentirà di valutare ancora più approfonditamente gli impatti del nuovo sistema di classificazione sull’attuale dimensionamento del settore e, nel contempo, di perfezionare eventualmente i meccanismi di funzionamento, anche attraverso interventi integrativi o correttivi dei parametri previsti". Con riguardo poi ai contenuti del provvedimento, Olivero evidenzia che "esso tiene conto del quadro definito dal Consiglio di Stato con il parere del 10 dicembre 2014".
Il vice ministro ha infine precisato, in merito ai controlli sulle dichiarazioni rese dagli ippodromi, che "su 43 impianti di trotto e galoppo solo 8 superano la soglia dei 300 box occupati" e che "sono in atto puntuali controlli sulle dichiarazioni rese in ordine al numero dei box occupati presso gli ippodromi, richiedendo alle società le medesime evidenze".
LA REPLICA DI VACCARI - Nel dichiararsi "parzialmente soddisfatto" della risposta, Vaccari ha affermato: "Si tratterà di attendere il confronto – indicato dal rappresentante del Governo – da proporre alle associazioni di categoria per l’applicazione per l’anno 2017 del decreto ministeriale del 23 febbraio 2016, nelle more dell’efficacia del decreto ministeriale del 27 dicembre 2016. E` chiaro, infatti, che, in assenza di riferimenti, al momento sono confermate le somme stanziate per il 2015, quindi necessariamente penalizzanti rispetto al lavoro importante e credo anche positivo svolto dal Ministero, un lavoro non solo di revisione dei criteri alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, ma anche di ridefinizione del quadro dei contributi rispetto all’effettiva capacità degli ippodromi di corrispondere alle aspettative sia dei visitatori sia, in particolare, delle società di corsa. Credo che l’ipotesi avanzata dal vice ministro, volta a tenere comunque conto di misure transitorie premiali, sia quella più efficace e più utile al fine di evitare eccessive penalizzazioni. Circa il rapporto con gli ippodromi, in questa fase di transizione e di discussione con le associazioni di categoria le raccomanderei, vice ministro, di caldeggiare presso i funzionari del Ministero un atteggiamento più utile alla ricerca di un accordo, considerate le reazioni che abbiamo registrato presso alcuni ippodromi anche rispetto alla presentazione di questa interrogazione. In conclusione, le chiedo un maggior rigore sul fronte dei controlli che lei ha dichiarato che verranno puntualmente effettuati sugli otto ippodromi in questione. Dai dati del 2016 appare infatti molto evidente una discrepanza tra il numero dei cavalli partenti, il numero di quelli dichiarati e il numero degli addetti alla custodia dei cavalli stessi. Siccome da questi dati derivano contributi molto diversi da ippodromo a ippodromo, è chiaro che l’effettiva attività di controllo potrebbe portare a una maggiore equità e a una migliore distribuzione delle risorse pubbliche".
 

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