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Federippodromi: 'Accesso agli atti su classificazione', Uni 'Serve riforma complessiva'

02 febbraio 2018 - 09:45

Federippodromi e Uni commentano il decreto di classificazione ippodromi e la legge di Stabilità e chiedono misure diverse per il settore.

Scritto da Sara
Federippodromi: 'Accesso agli atti su classificazione', Uni 'Serve riforma complessiva'

Il decreto di classificazione ippodromi, pubblicato ieri, 1 febbraio, dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, continua a scuotere il settore. Dopo le dichiarazioni del Coordinamento Ippodromi, arrivano quelle delle altre associazioni degli ippodromi.

Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, dichiara a Gioconews.it: “Il decreto ministeriale 681 è stato impugnato più volte, perché presenta criteri decisi dal solo ministero ed errati nella loro natura. Nella mera applicazione del decreto, abbiamo riscontrato delle possibili anomalie, tanto che già oggi notificheremo un accesso agli atti per capire quali siano i dati utilizzati”.

Sulla legge di Stabilità, che prevede una serie di misure sull'ippica, a partire dalla tassazione sul margine e dall'individuazione dell'organismo ippico per la gestione del settore, Pautasso aggiunge: “È una cosa positiva, ma dobbiamo mettere mano alla riforma complessiva e mi fa specie che si sia provveduto alla classificazione ippodromi, quando il Governo aveva previsto di mettere prima mano alla creazione dell'organismo ippico. Sarebbe stato meglio fare la classificazione una volta avuto un organismo ippico come previsto dal Collegato agricolo e come ribadito dalla manovra fiscale”.
Di simile avviso Concetto Mazzarella, presidente dell'Uni, il quale osserva: "Ritengo che ci sia una parte del decreto che lascia la valutazione degli ippodromi al Mipaaf. La parte dell'attrattività degli impianti, che si basa su calendario, montepremi e Gran Premi, è decisa su criteri scelti dal ministero. Di fatto gli ippodromo non possono fare nulla e subiscono tali scelte.
Il problema non è tanto questo ultimo decreto, ma è la nefasta conseguenza del Dm 681 (cosiddetto decreto Castiglione). In questa fase non si poteva fare molto, se non applicare quanto stabilito in precedenza, nonostante i diversi ricorsi sollevati dalle associazioni e società di corse.
Nell'ultima legge di Stablità, si evidenzia un passo in avanti, ma il problema dell'ippica non si risolve con questi interventi spot di modesta entità. Serve una riforma complessiva del comparto”.

 

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