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Gli ippodromi al Mipaaft: 'Corse sospese ad oltranza'

22 ottobre 2018 - 07:39

Le società di corse degli ippodromi italiani sospendono le gare fino a quando il Mipaaft non avrà pagato le spettanze maturate.

Scritto da Fm
Gli ippodromi al Mipaaft: 'Corse sospese ad oltranza'

“Da oggi e ad oltranza fin quando non verrà formalizzato il rapporto giuridico-economico con il ministero secondo legge, con conseguente pagamento delle spettanze maturate, ci vediamo costretti, a causa del complessivo operato del Ministero, a sospendere l’attività inerente l’accettazione delle dichiarazioni dei partenti e la conseguente disputa delle giornate di corse. Decliniamo, sin d’ora, ogni responsabilità del danno derivante dalla mancata raccolta delle scommesse, che ricade interamente sul Mipaaft”.

Prosegue la protesta delle società di corse degli ippodromi italiani contro il mancato sblocco dei pagamenti promesso dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che in una nota congiunta annunciano lo sciopero ad oltranza con il fermo delle attività agonistiche.

 

 

Ad aderire all'iniziativa sono gli ippodromi di Pisa, Bologna-Cesena, Torino, Roma Galoppo-Roma Trotto, SS Cosma e Damiano,  Napoli Galoppo-Napoli Trotto, Siracusa Galoppo-Siracusa Trotto, Firenze Trotto – Firenze Galoppo, Taranto, Follonica Trotto - Follonica Galoppo, Varese, Castelluccio dei Sauri, Pontecagnano Faiano e Civitanova Marche.
 
 
“Le ragioni della decisione sono state rese note nella diffida inoltrata al ministero il 13 ottobre che non ha avuto alcun riscontro. La sospensione dell’attività agonistica tutela anche il 'montepremi' messo a rischio dagli scioperi già dichiarati. Conseguentemente le scriventi società di corse non svolgeranno attività riguardanti le 'dichiarazioni dei partenti', mentre garantiranno i servizi di allenamento nei limiti delle singole problematiche sindacali”, scrivono le società di corse nella nota.
 
 
LA DIFFIDA AL MINISTEROLo scorso 13 ottobre le società di corse hanno diffidato il ministero: “a formalizzare senza ulteriori indugi il rapporto in essere per l’anno 2018, con i medesimi atti e criteri generali di erogazione applicati nel 2017 (art.2 Dm n. 66046/18) e senza attendere l’approvazione da parte degli Organi di controllo di altri atti (riclassificazione degli ippodromi) non attinenti - alla luce del citato D.M. 66046/18 – al rapporto economico con le società di corse a riconoscere alle società la congrua remunerazione per le prestazioni già fornite, ed a provvedere all’immediato pagamento di quanto dovuto e delle spettanze arretrate, secondo norma e sulla base, si ribadisce, degli stessi criteri di assegnazione delle risorse utilizzato per l’anno 2017”.
Le società poi ricordano di aver comunicato che: “In difetto di tutto quanto sopra richiamato e dedotto, il ministero sarà chiamato a rispondere, quale unico e solo responsabile, di tutti i danni economico-patrimoniali e non, subiti e subendi dalle società. Ove la situazione d’insostenibilità sopra illustrata dovesse ulteriormente protrarsi, si invita, altresì, il Ministero a non programmare ulteriore attività ippica”.
Inoltre, sempre il 13 ottobre, le società hanno ribadito che “in assenza d’immediata convocazione per la sottoscrizione dell’accordo, potrebbero, già nell’immediato futuro, non garantire le proprie prestazioni di servizi in favore di codesto Ministero” .
 
 
NESSUN RISCONTRO DAL MIPAAFT – Le società di corse, a supporto della decisione di sospendere l'attività, infine ricordano che “il Ministero non ha dato nessun riscontro alle legittime richieste delle società; la quasi totalità delle stesse società, a causa degli inadempimenti del Mipaaft, non può più onorare gli impegni con i dipendenti, l’erario ed i fornitori; numerose rappresentanze sindacali dei lavoratori (Rsu) hanno dichiarato scioperi anche ad oltranza; le società non sono in grado di garantire il normale e regolare svolgimento delle giornate di corsa”.
 

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