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Ippica: il Comitato padovano chiede controlli negli ippodromi

17 agosto 2019 - 09:48

Il Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei Cavalli chiede garanzie su livelli di servizio degli ippodromi.  

Scritto da Vincenzo Giacometti
Ippica: il Comitato padovano chiede controlli negli ippodromi

 

“Quanti ippodromi sono dotati di una adeguata ricettività per i Cavalli, compresi i necessari servizi? Quanti hanno in dotazione una idonea pista di allenamento? Quanti assicurano una scrupolosa sorveglianza per l'accesso alle scuderie? Quanti sono in grado di poter garantire il controllo e la disciplina delle corse ippiche, a seconda delle varie condizioni ambientali?”. Sono queste alcune delle domande poste dal Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei Cavalli da corsa, attraverso una lettera inviata al nuovo dirigente del Settore Ippico, Salvatore Pruneddu. E ancora: “Quanti assicurano la funzionalità e l'efficienza delle piste e di tutte le attrezzature tecniche (vedi: funzionamento delle autostart, ecc.)? Quanti sono dotati di una clinica veterinaria di pronto soccorso e di un'ambulanza attrezzata per il trasporto di un cavallo infortunato? Quanti controllano che i box dove vengono ospitati i cavalli che arrivano da fuori sede per correre, siano adeguatamente puliti e disinfettati?”.

Il lungo elenco di interrogativi proposto dal Comitato rappresenta “le cose che tutti gli ippici ben conoscono e chiedono di far rispettare ai vertici dell'Ippica Nazionale da anni”, scrive il portavoce Sergio Celin nella missiva. Ricordando come il Comitato combatte da anni “per migliorare la situazione logistica negli Ippodromi Italiani attraverso il rispetto dei Cavalli, che sono gli artefici principali dello Sport dell'Ippica e per tutte le maestranze ippiche, che vivono accanto a loro 365 giorni all'anno, tra artieri, guidatori, fantini, allenatori, e così via”.

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