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Studio I-Com, de Bertoldi (FdI): 'Superare la demagogia, non ghettizzare il gioco legale'

08 maggio 2024 - 11:00

Il deputato Andrea de Bertoldi (Fratelli d'Italia) al seminario sul riordino organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com ribadisce l'importanza di andare oltre la demagogia e di non ghettizzare il gioco, 'rendendolo pubblico coinvolgendo gli operatori'.

Scritto da Cc
Il deputato Andrea de Bertoldi (Fratelli d'Italia) al seminario dell'Icom

Il deputato Andrea de Bertoldi (Fratelli d'Italia) al seminario dell'Icom

Roma - “Il problema è la politica, non nel posizionamento ideologico, perché parliamo di una battaglia che dovrebbe essere di tutti, una battaglia contro la ludopatia che cozza contro le definizioni come quelle di liberali o proibizionisti. Il problema è che il populismo fa sì che non si guardi al problema vero ma si guardi all’aspetto elettorale. Se sono contro il gioco legale e questo favorisce le ludopatie questo la gente non la capisce.".

A dirlo è il deputato Andrea de Bertoldi (Fratelli d'Italia) nel corso del seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” di oggi, mercoledì 8  maggio, organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com in collaborazione con Igt per approfondire – insieme a una platea selezionata di rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria e aziende –la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia.

"Siamo spesso convolti in questa demagogia e dovremmo essere tutti in grado di superarla. Io mi permetto di dire che ci vuole più coraggio. Il mio è un pensiero libero e sono convinto che solo attraverso questi atteggiamenti si supera il problema", rimarca il deputato. "Ora abbiamo il problema del rinnovo del gioco fisico, e mi chiedo: anche oggi prevarrà la demagogia? Ghettizzeremo il gioco in qualche sala in mezzo alla campagna per non vedere gli apparecchi in paese? Li vedremo confinati in qualche angolo dove non si vedono? 
Questa è la strada maestra per fare demagogia ma al ludopatico non importa niente, anzi è contento perché in campagna trova le macchinette più facilmente e la sua ludopatia viene alimentata. Dalla politica serve una proposta, altrimenti la strada è quella di eliminare tutto il gioco. Del resto, avete evidenziato che il giocatore non ludopatico non cerca i guadagno ma il piacere, non vuole diventare milionario ma vuole divertirsi. Il gioco non va ghettizzato ma va reso, in modo liberale, pubblico coinvolgendo gli operatori. Bisogna andare oltre.” 
 

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