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Scommesse illegali e match fixing, esperti a confronto al seminario di Unodc

09 maggio 2024 - 09:31

Fra i temi del seminario di alto livello co-organizzato dall’Unodc - United nations office on drugs and crime a Roma anche la prevenzione dei fenomeni delle scommesse illegali e del match fixing.

Scritto da Redazione
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Accrescere la consapevolezza sulle possibili connessioni tra corruzione e criminalità organizzata in ambito sportivo, unitamente all’approfondimento dei fenomeni delle scommesse illegali, del match fixing e del trasferimento fraudolento di atleti; rafforzare lo scambio informativo tra i diversi partner anche al fine di analizzare il sistema degli elementi di prova; elaborare raccomandazioni su come prevenire e contrastare questi fenomeni criminali.

Questi gli obiettivi del seminario di alto livello dal titolo “Safeguarding sport” tenutosi il 7 e l'8 maggio presso la Scuola di perfezionamento delle forze di polizia a Roma.

Il focus dell’evento ha riguardato il fenomeno della corruzione nello sport e l’analisi dei possibili reati che minacciano l’integrità della dimensione sportiva, con un occhio ai rischi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.

La Conferenza è stata co-organizzata e co-presieduta dall’Unodc - United nations office on drugs and crime e dall’Ufficio di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia del dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, in collaborazione con l’Istituto internazionale italiano studi sport società – Iiisss.

I lavori sono stati aperti dall’intervento del vice direttore generale della Pubblica sicurezza - direttore centrale della Polizia criminale, prefetto Raffaele Grassi, il quale è intervenuto anche in veste di presidente dell’Unità informativa scommesse sportive (Uiss) e del Gruppo informativo scommesse sportive (Giss). Per l’Ufficio di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia, che ha curato l’organizzazione dell’evento, è intervenuto il direttore, prefetto Annunziato Vardé. Ad essi, si è aggiunto il direttore del settore Corruzione e criminalità economica dell’Unodoc, Brigitte Strobel-Shaw, che ha rivolto un cenno introduttivo.

L’evento ha visto la partecipazione, in presenza ed online, di più di 100 delegati in provenienza da numerosi Paesi con l’aggiunta di esponenti di varie organizzazioni di polizia regionali, organizzazioni internazionali ed organizzazioni sportive.

Da parte italiana, oltre a qualificati rappresentanti delle Forze di polizia, sono stati invitati rappresentanti del Dipartimento per lo Sport della presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Anac, del Coni, della Dna, dell’Uif e della Nado (Organizzazione nazionale antidoping).

L’iniziativa è stata molto apprezzata poiché il Seminario di alto livello, con un taglio tecnico-operativo, ha permesso di affrontare queste tematiche da diverse prospettive offrendo, altresì, la possibilità di gettare le basi per una solida collaborazione tra la comunità del mondo sportivo e quella delle agenzie di law enforcement, sia a livello nazionale sia internazionale, con il fine di individuare le migliori strategie di prevenzione e di contrasto.

In tale prospettiva, è già stato fissato l’appuntamento per il successivo seminario di alto livello, per la prossima primavera.

Il successo della Conferenza è stato confermato dall’evoluzione degli esiti scaturiti che l’Unodc intende portare all’attenzione dell'Assemblea generale delle Nazioni unite (Unga) in occasione della prossima sessione di settembre 2024.

 

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