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Ravenna: il consiglio comunale approva due ordini del giorno contro il gioco

14 marzo 2014 - 13:36

Nella seduta di ieri il consiglio comunale di Ravenna ha approvato due ordini del giorno contro il gioco d’azzardo. Uno - presentato dai consiglieri Pd Andrea Tarroni, Idio Baldrati e Daniele Perini e firmato da tutti i capigruppo di maggioranza, da Pietro Vandini (Movimento 5 Stelle) e dai consiglieri aggiunti Meho Sulemanski e Abdoulaye Diop - è stato approvato con l’astensione di Forza Italia e Lista per Ravenna e il voto favorevole di tutti gli altri gruppi presenti.

Scritto da Ca
Ravenna: il consiglio comunale approva due ordini del giorno contro il gioco

 

L’altro, presentato da Paolo Guerra (Lega Nord) è stato approvato all’unanimità. I consiglieri Tarroni e Guerra hanno dato lettura dei rispettivi documenti.

Inizialmente le proposte di Guerra non erano state espresse sotto forma di ordine del giorno, ma di mozione. Venendo incontro a una richiesta di Matteo Cavicchioli (Pd) che ha detto di ritenerle più proprie di un regolamento che di una mozione, e ha invitato Guerra a ritirare la mozione e a portarla all’esame di una commissione consiliare, insieme con una di Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) sullo stesso tema e finalizzata a chiedere l’elaborazione di un regolamento, dando indirizzi in proposito, Guerra ha trasformato la mozione in un ordine del giorno che chiede la discussione delle sue proposte nelle commissioni competenti, da inserire in regolamenti esistenti o in uno nuovo sulla disciplina delle sale gioco.

Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) ha ritenuto condivisibili le proposte contenute nei due documenti. Ma ha aggiunto anche: “Sono anni che si dibatte questo tema nel Comune di Ravenna, nella convinzione che il gioco d’azzardo compulsivo produca danni enormi a molte famiglie e alla società, senza che sia stata messa in campo alcuna misura concreta che non fosse di carattere pedagogico o comunque di scarsa e limitatissima efficacia. Ora il sindaco, esercitando l'unico potere che l'ordinamento gli riconosce in materia, ha disposto una limitazione dell'orario di apertura delle sale da gioco alle 24. Ma il toro si prende per le corna, non per il pelo. Se una comunità locale vuole evitare che il gioco d'azzardo sia praticato illimitatamente ad ogni angolo di strada, deve farlo non a spot ma adottando, come per ogni altro settore della vita civile, un regolamento organico, strutturato e stabile: competenza che l'ordinamento assegna esclusivamente al consiglio comunale. Allora finiamola di lanciarci, tra sindaco, assessori e consiglieri, idee che brillano per lo spazio di una discussione e di un comunicato stampa e poi si disperdono. Il consiglio comunale deve adottare un regolamento contro la dipendenza del gioco d'azzardo, prendendo esempio da altri che lo hanno fatto con successo. Di qui la proposta di mozione del consiglio comunale che ho presentato alla presidenza del consiglio stesso e sarà discussa prossimamente in commissione, che affida al sindaco e alla giunta comunale, avvalendosi del personale tecnico e amministrativo alle loro dipendenze, il compito di predisporre la bozza di tale regolamento sulla base degli indirizzi a cui si è attenuto il regolamento del Comune di Genova: regolamento che il Tribunale Amministrativo Regionale ha giudicato legittimo, respingendo 15 ricorsi presentati da società attive nel gioco d'azzardo”.

Pietro Vandini (Movimento 5 Stelle) ha espresso voto favorevole su entrambi i documenti ma ha evidenziato una “contraddizione”, rivolgendosi in particolare ai consiglieri del gruppo Pd, tra le proposte fatte dagli stessi “a livello locale e le azioni portate avanti dal partito a livello nazionale, che vanificano tali proposte: e quando le iniziative positive per le quali vi impegnate a livello locale vengono affossate a Roma, voi non dite niente”.

Per il gruppo Pd Matteo Cavicchioli ha detto di ritenere che tutti i consiglieri si stiano seriamente impegnando contro il gioco d’azzardo e che il Comune si stia muovendo nella giusta direzione; ha riconosciuto che “esiste una lobby trasversale dei partiti che ‘rema contro’, ma questo non ci deve scoraggiare”. Per il Pd sono intervenuti anche Daniele Perini, “orgoglioso come cittadino di quanto consiglio, sindaco e giunta stanno facendo”; e Andrea Tarroni, che ha tra l’altro detto di non sentirsi “pienamente rappresentato dal mio partito a livello nazionale per quanto riguarda questo argomento. Ma non credo che per questo verrò espulso”.

Alberto Ancarani (Fi) ha dichiarato voto favorevole per quanto riguarda l’ordine del giorno di Guerra e di astensione sul documento dei tre consiglieri Pd, dicendo di condividerne i contenuti ma ritenendo che contenga una richiesta, quella di vietare manifesti pubblicitari volti a promuovere il gioco d’azzardo, che non potrà essere realizzata (il suo convincimento, ha spiegato, è dettato dal fatto che tempo fa non è stato possibile introdurre un simile divieto per altre pubblicità con la motivazione che norme di rango superiore lo impediscono). Per FI è intervenuto anche Maurizio Bucci (assente al momento del voto) condividendo entrambi i documenti come riconoscimento all’impegno di tutto il consiglio, pur su un fronte sul quale è molto difficile intervenire.

Davide Buonocore (Idv) ha dichiarato voto favorevole su entrambi i documenti, dicendosi inoltre convinto che ci siano le condizioni per approntare un regolamento comunale complessivo sulla materia. “Anche la Regione ci sta lavorando – ha aggiunto – e i Comuni possono modificare le previsioni urbanistiche in relazione alla realizzazione di sale da gioco”.

Paolo Guerra (Lega Nord) ha dichiarato voto favorevole su entrambi i documenti, sottolineando che a suo parere finora non ci sono state sufficienti occasioni di reale confronto sulle proposte e ribadendo quanto sia importante che il consiglio comunale si esprima su questo tema con proposte, come ad esempio le sue, mutuate da quelle messe in campo da altri Comuni, che possono trovare una concreta applicazione.

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