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Balestracci (NetWin Italia): "Superati i 6mila apparecchi, ma serve riconoscimento sociale per il settore"

20 marzo 2014 - 12:12

Rimini - Un anno esatto dal debutto dei nuovi concessionari di apparecchi da intrattenimento nel mercato italiano. Un anno sicuramente 'particolare' per il settore del gioco pubblico, e per slot e Vlt in particolare. Che Bilancio si può tracciare?

Scritto da Sm
Balestracci (NetWin Italia): "Superati i 6mila apparecchi, ma serve riconoscimento sociale per il settore"

"E' stato un anno di start up che ha presentato molte luci, ma anche qualche piccola ombra dovute a quelle difficoltà che un nuovo operatore può trovare in un mercato già abbastanza saturo in termini di macchine e con delle leggi regionali e locali che stanno mettendo in difficoltà un intero settore". E' quanto afferma Maria Venusto Balestracci, amministratore delegato di NetWin Italia, uno dei tre nuovi concessionari di slot machine e videolottery. "Possiamo dire di aver superato brillantemente tutte le prove che ci si sono presentate dinnanzi. Abbiamo un parco macchine che è cresciuto, superando i seimila apparecchi, con una crescita costante anche degli apparecchi extra gruppo. Ci stiamo giocando buona parte del nostro successo commerciale attraverso il valore aggiunto che riusciamo a dare al cliente".
Sulla delega fiscale e i decreti delegati, qual è la sua posizione? "Come operatori auspichiamo che il settore riesca ad avere il riconoscimento sociale, prima che politico, che gli consenta di collocarsi al livello di qualisiasi altro comparto industriale, visti anche i numeri in termini di occupazione e ricavi. Per un neo concessionario diventa ancora più urgente tale riconoscimento, dato che ci troviamo ad operare, soprattutto per quanto riguarda le Vlt, con una serie di regolamenti regionali che prima non c'erano. La tutela dell'operatore legale è fondamentale. I nostri bilanci e le nostre attività economiche sono rendicontati al centesimo, lavoriamo solo con operatori iscritti a un albo editato dal Ministero dell'Economia. Per questo una filiera trasparente non può che portare a una ricaduta positiva in termini di gettito fiscale e di occupazione. Certo è che se le difficoltà sono legate solo a proclami elettorali e a posizioni emotive diventa difficile per tutti".

 

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