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Ddl gioco patologico: Sgi scrive al Mef "Preoccupazione per l'impatto su raccolta e legalità"

17 giugno 2014 - 09:11

 Gravissima preoccupazione rispetto alla sfera di competenza che il testo e le procedure emendative intervenute stanno progressivamente delineando, modificando l'impianto originale del disegno di legge.

Scritto da Sm
Ddl gioco patologico: Sgi scrive al Mef "Preoccupazione per l'impatto su raccolta e legalità"

E' quanto si legge nella missiva che Sistema Gioco Italia ha inviato al Mef e relativa al Ddl sul gioco patologico in discussione alla Camera. Secondo la federazione dell'industria del gioco "se è del tutto evidente che la Commissione Affari Sociali debba esprimersi su temi e argomenti di carattere sociale e sulle conseguenze socio-sanitarie che potrebbero evidenziarsi relativamente all'offerta di gioco pubblico, risulta francamente poco comprensibile lo sconfinamento da questa sfera di interesse per intervenire su argomenti che riguardano espressamente la regolamentazione dell'offerta di gioco pubblico nel nostro Paese, con particolare riferimento alle modalità organizzative da attuare sul territorio dalle società concessionarie dello stato". Senza voler considerare che alcuni articoli del testo "intervengono su materie già inserite all'art. 14 della delega fiscale approvata. Da ultimo con emendamenti approvati che arrivano a modificare i contratti in essere tra stato e concessionari. Tutto ciò in considerazione della riserva di legge statale alla base del sistema concessorio vigente nel nostro Paese", si legge ancora.

 

La Federazione esprime preoccupazione e richiama l'attenzione "sulla necessità, a nostro avviso assolutamente urgente, di attivare un confronto a livello istituzionale con la Commissione Affari sociali a tutela degli interessi generali garantiti proprio dall'offerta di gioco legale regolata nel nostro Paese da una concessione pubblica e dalla tutela della basilare 'certezza del diritto'".

La Federazione ha poi stimato i principali impatti dell'attuazione della proposta di legge, con conseguenze erariali ingenti.

"L'applicazione della distanza minima, 300 metri, dai luoghi sensibili provoca la seguente riduzione dell'offerta legale: Awp numero di apparecchi - 75%; sale da gioco (Vlt) - 59%; punti scommesse sportive - 68%. Gli impatti conseguenti, applicando gli stessi cali % al gettito erariale di riferimento del 2013, sono quindi stimabili in: Awp (- 2.400 milioni di euro); sale da gioco (gettito Vlt - 650 milioni di euro); agenzie scommesse (- 136 milioni di euro), impatto complessivo circa 3,2 miliardi di euro sugli 8 miliardi circa di gettito 2013".

Inoltre "si evidenzia come fatta 100 la popolazione residente sul territorio italiano, solo il 16% risiede nelle zone che resterebbero abilitate alla raccolta del gioco legale".  

LA PUBBLICITA' E IL DIVIETO - Per quanto riguarda il divieto assoluto di pubblicità, "difficile stimare 'scientificamente' l'impatto del divieto assoluto. Può però essere considerato che il divieto provochi un calo della raccolta complessiva non inferiore al 10% di tutto il settore del gioco legale, il gettito calerebbe conterstualmente del 10%, equivalente a circa 800 milioni di euro, cui circa 8 miliardi di gettito generati nel 2013.

IL COMMENTO - Il presidente di Sgi, Massimo Passamonti, sottolinea a Gioconews.it: “Si sta facendo, come al solito, una grande confusione che, partendo pure da preoccupazioni giuste, rischia però di compromettere sia un lavoro che la stessa commissione Affari Sociali aveva impostato, prima di essere travolta da questa ondata di demagogia, sia, ancora più preoccupante, di compromettere tutte le possibilità di razionalizzazione dell'offerta di gioco nel nostro Paese, attraverso la Delega fiscale. Abbiamo presentato un piano di riordino del sistema già nel maggio 2013 e continuiamo a sollecitare un confronto con la politica. Ci teniamo poi a sottolineare che se lo stato vuole un controllo e una garanzia dell'offerta di gioco pubblico deve rafforzare e non indebolire il sistema concessorio”.

 

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