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As.Tro: 'Criticità su gioco rischiano di creare effetto tenaglia'

13 settembre 2017 - 11:14

Dal consiglio direttivo As.Tro il rilancio della linea industriale dell’Associazione e le preoccupazioni per il settore.

Scritto da Redazione
As.Tro: 'Criticità su gioco rischiano di creare effetto tenaglia'

"As.Tro non nasconde la propria apprensione per il delicato momento che il settore sta attraversando, caratterizzato da un eccessivo numero di criticità che rischiano di creare, indipendentemente dalla loro eventuale risolvibilità (totale o parziale), un effetto tenaglia, ovvero una destabilizzazione industriale ed emotiva all’interno del comparto". Lo sottolinea l'associazione, alla vigilia del consiglio direttivo di domani 14 settembre. .

"La concomitante incidenza: delle date di game over (per la Regione Piemonte e la Regione Emilia Romagna), dell’acuirsi delle sofferenze gestionali determinate dall’aliquota Preu sulle Awp dis-allineata rispetto al pay out delle stesse, delle incognite derivanti, tanto dall’attuazione della Legge sulla riduzione delle Awp, quanto dalla traduzione normativa dell’intesa raggiunta dalla Conferenza Unificata (che per inciso contiene anche l''incipit politico al varo delle nuove Awp da Remoto), generano un quadro complessivo che, all’interno di As.Tro, caratterizzata dalla rappresentanza trasversale dei plurimi asset del gioco terrestre, provoca serio timore".

In As.Tro, infatti, "sono rappresentati operatori impegnati con le Awp, con le Vlt, e, attraverso la Federazione Confindustriale Sgi, anche le scommesse, i Bingo, e l’ippica si ritrovano sul medesimo piano. Mai si è pensato di collocare un prodotto in regime di incompatibilità con un altro, fondando, per contro, la base della propria azione nella tutela del circuito legale di gioco. L’unico nemico è da sempre il gioco illecito, il gioco non autorizzato, il gioco proposto attraverso stratagemmi che penalizzano gli operatori che lavorano e pagano tutti i costi derivanti dall’osservanza delle norme.
Un primo passo per la riconquista della calma e l’implementazione delle proprie capacità operative, As.Tro lo ha compiuto attraverso il rinnovo del Centro Studi, la cui Direzione è stata affidata al dottor Armando Iaccarino, e la cui mission sarà ridisegnata in chiave di quotidiano supporto tecnico e scientifico all’azione associativa.
All’aumentare delle sfide l’Associazione risponde aumentando le proprie risorse umane, proponendo ai consiglieri e a tutti gli iscritti, un modello di rappresentanza che non lavora per rompere ma per costruire, che non cede all’equivoco progetto di chi pensa che la salvezza di un asset passi per l’affossamento di un altro.
As.Tro non è stata né artefice né proponente del sistema gioco lecito, visto non c’era neppure nel 2002-2003, quando ne sono state create e attuate le basi. Tuttavia la propria esistenza odierna le impone la difesa di una fondamentale scelta di campo compiuta il giorno della propria fondazione: o si lavora per il sistema, cercando di tutelare al meglio gli interessi rappresentati, oppure si lavora contro il sistema. Detto questo, e quindi data per scontata l’intrinseca amarezza di chiunque sia chiamato a fare impresa in un Paese che non funziona, la scelta va comunque fatta una volta per tutte, perché gli imprenditori non fanno le rivoluzioni, ma trovano le soluzioni.
Il gioco lecito è un prodotto di proprietà dello Stato e chi ci vuole lavorare non può che accettare la logica di sistema e non può che sentirsi rappresentato da chi – anche quando esprime dissenso – usa solo i binari industriali per cercare i percorsi migliori.
Del resto la realtà dell’asset gestione apparecchi Awp ci dipinge un quadro di mercato in cui il 92 percento degli apparecchi è appannaggio di realtà imprenditoriali molto strutturate, e non si comprende quale logica e quale legge economica potrebbe accordare, all’8 percento residuo, il ruolo di imporre a tutti un modello ispirato alla tutela primaria di detta aliquota minoritaria".
 

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