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Curcio: 'Aumento Preu non ha curato il gioco patologico'

17 ottobre 2017 - 10:24

Il presidente Sapar, Raffaele Curcio, interviene al convegno inaugurale di Enada Roma e parla delle politiche in materia di gioco pubblico.

Scritto da Sara Michelucci
Curcio: 'Aumento Preu non ha curato il gioco patologico'

Roma - "Un plauso a chi anche quest'anno ha creduto e investito nella nostra manifestazione". Lo afferma il presidente Sapar Raffaele Curcio, nel suo intervento al convegno di apertura dell'edizione 2017 di Enada Roma, dal titolo "Quale impatto avrà la legge di Stabilità nel settore del gaming?". Proprio su questo tema si concentra la sua riflessione: "Nella legge di Stabilità sembra che quest'anno il settore degli apparecchi non sia stato toccato e meno male, perché è stato aggredito già troppo. Nelle passate Stabilità si sono voluti accrescere gli introiti erariali a spese del settore slot, creando un dislivello notevole rispetto ai margini delle aziende. Il problema è che si sono andati a ridurre solo i ricavi della filiera delle slot, non toccando altri settori. La continua azione di aumento del Preu e di diminuzion del payout ha inciso sul giocato degli apparecchi (tra il 9 e il 10 percento in meno secondo le nostre stime). Non è un buon servizio da parte del Governo e non ha curato il gioco patologico. Anzi penso che il giocatore ne uscirà sconfitto ulteriormente.".

Secondo Curcio "la razionalizzazione degli apparecchi è giusta, ma andava razionalizzata tutta l'offerta di gioco. Anche i punti vendita sono stati dimezzati, danneggiando molte imprese. L'intesa fatta in Conferenza Unificata è delicata e labile perché presuppone che gli enti locali mantengano una loro autonomia. Ora vedremo cosa accadrà con il decreto, ma se si lasciano invariate le leggi regionali precedenti il problema non è stato risolto. Né gli ultimi tre anni si sono avuto provvedimenti restrittivi da parte degli enti locali solo sugli apparecchi.

Dai dati dei Monopoli emerge che il gioco sulle Awp è rimasto costante, quello sulle Vlt è cresciuto ma è aumentato massicciamente quello sulle slot online. Si è quindi spostato il giocatore verso il web con il rischio di una tutela minore dell'utente e su una offerta che si controlla meno rispetto al terrestre. Per quanto riguarda i punti gioco, l'offerta non cambia ma viene spostata a danno degli esercizi che offrono come offerta secondaria il gioco e a danno dell'occupazione. L'ampliamento dell'offerta è stata attuata dal Governo dal 2011 e non dagli operatori. Se mettiamo in gioco sullo stesso piano di alcol e fumo allora va razionalizzato tutto. Come va razionalizzata tutta l'offerta di gioco. Come associazione siamo sempre in prima linea di formazione e informazione e anche la certificazione delle location va fatta anche per i locali che vendono lotterie. Non solo su quelli che hanno slot. Purtroppo questo Governo non ha fatto nulla per tutelare realmente il giocatore. Si sta cercando solo di tutelare alcuni interessi, spostando il giocatore da una offerta a un'altra, in primis sull'online."
Curcio evidenzia, ancora: "Siamo stati l'unica associazione a promuovere l'inserimento della tessera del giocatore, perché il primo argomento da approcciare era proprio la tutela di esso. Ed è qui che invece il Governo non ha fatto il proprio lavoro. Ha preferito ridurre le macchine e le sale, senza realmente attuate azioni di tutela dell'utente o del giocatore patologico. 

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