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Legge Gap Piemonte, Rossi: 'Ricorsi unica via per non fallire'

22 dicembre 2017 - 09:27

Luciano Rossi, direttore commerciale di Winmatica e consigliere di As.Tro sintetizza le posizioni degli operatori che hanno fatto ricorso contro la legge del Piemonte sul Gap.

Scritto da Fm
Legge Gap Piemonte, Rossi: 'Ricorsi unica via per non fallire'

"Abbiamo chiesto un giudizio nel merito della legge sul Gap del Piemonte, caratterizzata da un effetto espulsivo e da una forte criticità per noi operatori, che abbiamo apparecchi in gran parte del territorio. Il ricorso al tribunale è l'unica via per non fallire, quindi noi intendiamo resistere a ogni costo. Vogliamo la sospensione della normativa vigente, che per noi è anticostituzionale e fortemente discriminatoria per il tipo di prodotto che distribuiamo".

Così Luciano Rossi, direttore commerciale di Winmatica e consigliere dell'associazione As.Tro, "sintetizza" le posizioni degli operatori di gioco che hanno presentato ricorso contro la legge piemontese sul Gap al Tribunale civile di Torino, e per cui la sentenza è attesa il 17 gennaio 2018.

In parallelo, prosegue Rossi, "continuiamo a cercare il dialogo con la Regione Piemonte, per metterci a un tavolo e trovare soluzioni vere per la prevenzione e la cura del Gap. Discriminando solo un prodotto non si ottiene niente: nonostante sia stata sbandierata come tale sui media, questa non è una 'guerra all'azzardo' ma solo agli apparecchi".
 

La speranza, dice ancora l'operatore, è "che a Roma si convochi un tavolo nazionale per allineare le norme sul territorio. Così è impensabile proseguire questo tipo di attività, che è lecita ma di fatto è proibita. Portiamo ad esempio la Liguria: il governatore Giovanni Toti quando si e reso conto dell'impatto che la normativa del 2012 avrebbe avuto sull'occupazione e sulla tenuta dei punti vendita, con la scadenza delle autorizzazioni in essere dal maggio 2017, è intervenuto. La nostra è una
filiera che occupa migliaia di persone a livello regionale: quello del governo piemontese è un esperimento di cattivo gusto; magari fra un anno ci si rende conto che filiera e indotto sono crollati".
 
Rossi infine auspica il confronto anche il Comune di Torino, città attorno a cui ruota il 50 percento dell'attività di Winmatica (che per il 91 percento fa base in Piemonte). "Dopo l'ordinanza oraria firmata dal sindaco Chiara Appendino abbiamo sempre cercato il dialogo, siamo stati anche in commissione consiliare e sembrava che da parte dei rappresentanti comunali ci fosse l'interesse ad approfondire le nostre posizioni ma poi non vi è stato dato seguito.
Tramite l'associazione As.Tro continueremo a inviare le nostre richieste di contatto con i vari organi territoriali, se ci daranno la possibilità di farlo".
 

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