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Zapponini (Sgi): 'Riordino giochi, superare questione territoriale'

09 gennaio 2018 - 10:36

Il presidente di Sistema Gioco Italia, Stefano Zapponini, auspica l'avvio del riordino dei giochi sulla base dei principi sanciti in Conferenza Unificata.

Scritto da Sara Michelucci
Zapponini (Sgi): 'Riordino giochi, superare questione territoriale'

 

Il 2017 che anno è stato per l'industria del gioco pubblico? Lo abbiamo chiesto anche agli operatori di gioco, i primi a tirare le somme, auspicando un futuro più roseo.

Il presidente di Sistema Gioco Italia, Stefano Zapponini, sottolinea: “È stato un anno non facile per il settore colpito dall'ennesimo aumento della pressione fiscale con la cosiddetta Manovrina, ultimo intervento che ha fatto salire l'asticella della tassazione ben oltre il 60 percento, un unicum nel confronto internazionale che francamente ci saremmo voluti evitare. Ma certamente un secondo punto dirimente per una valutazione complessiva del 2017 riguarda l'intesa siglata all'unanimità in sede di Conferenza Unificata lo scorso 7 settembre. Se non sarà resa operativa in tempi brevi, la sostituzione del gioco legale - espulso dalle leggi regionali e non regolamentato men che meno distribuito in modalità equilibrata - con il gioco illegale sarà immediato. Una sconfitta prima di tutto per il lavoro fatto fino ad oggi dal Governo, per la sicurezza del cittadino e per gli effetti nefasti proprio sulla ludopatia che le leggi regionali vorrebbero contrastare”.

Quali sono le aspettative per il 2018 in termini normativi e di azione politica più in generale?
“Prima di tutto l'avvio concreto del riordino del settore con una riduzione coerente con i principi dell'intesa e con un assetto regolatorio chiaro e definito con un periodo di moratoria per armonizzare le previsioni normative regionali all'emanando decreto ministeriale di recepimento dell'intesa, come abbiamo richiesto al Mef, ad Anci e alla Conferenza delle Regioni; e, ovviamente, le nuove gare per rinnovo delle concessioni del bingo e delle scommesse”.
 
 
In termini occupazionali quali dati possono essere evidenziati?
“Il settore ha dimostrato di essere un potenziale ed effettivo bacino occupazionale, tra occupati diretti e indotto, ma certamente l'assenza di una politica industriale di settore, i continui interventi fiscali con innalzamento del Preu (prelievo erariale unico) e la conseguente impossibilità per le imprese di pianificare attività e investimenti; il quadro regolatorio instabile e soggetto a continui mutamenti e, in ultimo, gli effetti espulsivi delle leggi regionali a partire dal Piemonte e successivamente in Emilia Romagna saranno un boomerang non solo per il gettito erariale ma anche per la conseguente riduzione dell'occupazione nel settore del gioco legale. Per questo come Sgi stiamo chiedendo l'attivazione di un tavolo di crisi propedeutico per agire con tempestività e chiarezza su uno scenario potenzialmente grave. In questo contesto resta certamente più difficile avviare una valutazione relativamente alla possibilità di convergere su un contratto unico di settore”.
 
 
A livello locale quali sono state le richieste principali che avete avanzato e quali i rischi per il gioco legale?
“Sono ben 17 le regioni che hanno adottato una normativa in materia di gioco e nella maggior parte dei testi normativi regionali è prevista la decadenza delle autorizzazioni se il punto vendita è sotto distanza minima dai punti sensibili. In assenza di regole chiare è necessaria una fase transitoria che consenta di armonizzare contenuti e previsioni dell'Intesa con esigenze locali. Diversamente i comuni saranno tenuti ad adeguarsi alle previsioni delle norme regionali, vietando la prosecuzione delle attività e l'installazione di nuove attività di gioco legale. La cancellazione del gioco legale dai territori e l'effetto sostituzione sarà immediata”.
 
 
In ottica di riordino del settore, quali sono le azioni che ritenete corrette e quali, invece, quelle su cui nutrite dei dubbi?
“Abbiamo fortemente voluto l'azione di riduzione introdotta con la legge di Stabilità 2016 per ridisegnare i confini di un'offerta qualificata: riduzione del numero di apparecchi e conseguente riduzione del punti vendita, riqualificazione degli apparecchi con la previsione di apparecchi meno aggressivi e più sicuri, più controllo, riqualificazione della rete del gioco legale e formazione degli esercenti”.
 
 
Pensate sia necessaria un'azione di riordino più ampia, che coinvolga non solo le slot machine, ma anche altri giochi? In che modo?
“Se parliamo di riordino di settore certamente sì, ma sempre tenendo conto delle specificità. Nessuno meglio di noi che rappresentiamo la filiera può dare un contributo fattivo in tema di sviluppo che potrebbe ricomprendere nell'offerta anche gli aspetti specifici legati agli eSports”.
 

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