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Zapponini (Sgi): 'Non confondere gioco illegale e legale'

07 febbraio 2018 - 15:52

Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia-Confindustria, difende i confini fra gioco legale e illegale e chiede un altro approccio al fenomeno.

Scritto da Redazione
Zapponini (Sgi): 'Non confondere gioco illegale e legale'


"Sistema gioco Italia non è nata solo per difendere gli interessi degli operatori ma per marcare il confine fra il legale e l'illegale quindi sentire che qualcuno pensa che anche nel gioco legale si annida il gioco illegale, francamente fa rabbrividire. È veramente sbagliato perché non corrisponde all'intenzione e neanche alla realtà. Purtroppo questo però è il messaggio che continua a passare, come quello del fallimento dell'impianto regolatorio: ma come, proprio il nostro che è preso a modello nel mondo? In Italia abbiamo avuto la liberalizzazione del gioco avviata dallo Stato proprio perché prima era al cento per cento illegale. Abbiamo fatto emergere quello illegale e ne abbiamo regolarizzato buona parte".

 

Lo afferma Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia-Confindustria, nel suo intervento a "Radio anch'io", trasmissione di Radiorai Uno andata in onda oggi, 7  febbraio, e dedicata al tema "Criminalità. La connessione tra mafia e gioco d'azzardo".
 

"Il problema 'illegalità' esiste e non lo mettiamo sotto al tappeto. È una questione di approccio al problema perché confondere il gioco illegale con quello legale è un errore di base. Esiste ancora oggi il gioco illegale ed è un mercato sommerso. Ma è sbagliato parlare di patto fra imprenditori e mafia relativamente a certe vicende di cronaca: a quali imprenditori si fa riferimento quando si dice questo? A chi apre una partita Iva? I nostri imprenditori del gioco rispondono a criteri fondamentali dell'essere imprenditori. I criminali (il riferimento è all'operazione della Polizia che qualche giorno fa ha scoperto una rete di oltre 700 agenzie di scommesse abusive, Ndr) non rientrano nel perimetro della nostra rappresentanza
Dobbiamo riuscire chiaramente a definire questa linea di demarcazione una volta per tutte", conclude il presidente di Sistema Gioco Italia-Confindustria.
 

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