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Gioco, Cds conferma distanze Cagliari: 'Interesse pubblico'

12 gennaio 2018 - 11:19

Il Consiglio di Stato respinge l'appello di una società contro l'ordinanza del Comune di Cagliari che ha fissato un distanziometro di 500 metri per le attività di gioco.

Scritto da Francesca Mancosu
Gioco, Cds conferma distanze Cagliari: 'Interesse pubblico'

 

"Nella comparazione degli interessi, allo stato, sia preminente l’interesse pubblico al rispetto dei limiti imposti all’apertura di sale da giochi, avendo peraltro la società ricorrente avanzato anche istanza risarcitoria".

Questa la motivazione con cui il Consiglio di Stato ha bocciato l'appello di una società di gioco contro il Comune di Cagliari, per la riforma dell'ordinanza cautelare del Tar Sardegna che ha respinto l'istanza di sospensione del provvedimento del Dirigente del Servizio Suape con il quale è stata disposta la cessazione immediata dell'attività di sala giochi “in quanto viola il disposto di cui alla lettera D) dell'ordinanza sindacale n. 15 del 4.05.2017 confermata dall'ordinanza sindacale n. 39 del 25.07.2017, in quanto non rispetta il limite stabilito della distanza minima di 500 (cinquecento) metri dai luoghi sensibili di cui all'art. 7 D.L. 158/2012 convertito nella L. 189/2012 quali: istituti scolastici di ogni genere e grado, strutture sanitarie ed ospedaliere, luoghi di culto”; dell'ordinanza del sindaco del Comune di Cagliari n. 15 del 4 maggio 2017 nella parte in cui ha imposto distanze minime dai luoghi sensibili delle sale da gioco e degli esercizi nei quali sono istallate “le apparecchiature da gioco lecite”, nonché dell'ordinanza del sindaco del Comune di Cagliari n. 39 del 25 luglio 2017 con la quale è stata asseritamente confermata l'ordinanza n. 15 del 4 maggio 2017, nella parte in cui ha confermato la distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili per l'apertura di nuove sale da gioco.
 
Secondo i giudici, infine, il ricorso non è prima facie assistito da fumus boni iuris.

 

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