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Sanatoria agevolata e il rischio di un buco nell'acqua: i concessionari, “Proposta insostenibile”

02 settembre 2013 - 10:08

L'hanno definito una sorta di “patto scellerato” tra il governo Letta e le società del gioco. Peccato però che i concessionari, ad oggi, la sanatoria agevolata non sembrano proprio digerirla. O, meglio, non possono accettarla. Come spiega il presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, Massimo Passamonti: “A queste condizioni non possiamo aderire alla transazione”. Alla faccia del “regalo” alle concessionarie delle slot ipotizzato da varie forze politiche e rilanciato da più testate. In effetti, sottolinea Passamonti, “se fosse un regalo ci sarebbe la fila per pagare, invece così non è perché l'offerta non è che affatto vantaggiosa ma insostenibile”.

Scritto da Alessio Crisantemi
Sanatoria agevolata e il rischio di un buco nell'acqua: i concessionari, “Proposta insostenibile”

In effetti, non ci vuole poi tanto a capire che, anche ridotte al 25 percento, le maxi penali basterebbero a mettere in ginocchio l'intero sistema del gioco pubblico. Per questo il decreto cancella-Imu rischia di rivelarsi un autentico buco nell'acqua, almeno nella parte relativa ai giochi, che comunque rappresenta uno dei capi saldi del provvedimento visto che il governo ha già messo a bilancio per il 2013 i 600 milioni che sarebbero dovuti provenire dai giochi. 

 

IL NODO GIURIDICO - Ma oltre alle questioni economiche e finanziarie (comunque non banali, visto che, bilanci e calcolatrice alla mano, le uniche società che potrebbero permettersi un saldo del conto a così breve scadenza e senza troppi problemi sembrerebbero essere la ritrovata Bplus e Lottomatica), la proposta non sembra stare in piedi anche dal punto di vista più strettamente giuridico. Trattandosi di una “sanatoria”, questa, per definizione, dovrebbe riguardare soggetti che sono stati sanzionati per un inadempimento. Ma non sembra essere questo il caso dei concessionari delle slot in quanto per tali soggetti, in quanto le contestazioni che muove la Corte dei Conti, che ha condannato in primo grado le società, sono giunte poi sul tavolo del Consiglio di Stato il quale ha assolto le aziende dal capo di accusa.
Ma soprattutto, in che modo verrebbe sanata la questione? I concessionari, nello specifico, dovrebbero dichiararsi “colpevoli” in una sorta di patteggiamento? Ma questo non significherebbe, di conseguenza, avere sulle spalle un precedente da pseudo-evasori per i dieci concessionari? E, ancora: siamo certi che ai concessionari convenga una procedura di questo tipo? Al di là della sostenibilità economica già discussa prima, occorre pensare al ricorso in appello presentato dai dieci soggetti dal quale il contenzioso potrebbe risolversi con una sanzione complessiva decisamente inferiore rispetto ai 2,5 miliardi ai quali si fa riferimento oggi. Senza contare poi che, almeno in teoria, ci sarebbe anche una possibilità che i concessionari ne escano con una assoluzione visto che, fin dal primo momento, la sanzione della Corte viene considerata “eccessiva” dai vari legali che seguono la vicenda. E il presidente di Sistema Gioco Italia ha già annunciato di voler attendere tale verdett.


IN ATTESA 'DEL PIANO B' - Insomma, quello che è evidente e che il provvedimento del governo fa acqua da tutte le parti. E bisognerà iniziare a chiedersi quale potrebbe essere il 'piano b' a cui deciderà di ricorrere l'esecutivo. Anche se, va detto, sia i movimenti in Borsa che le soluzioni politiche relative alle altre situazioni pendenti, lasciano intendere che da più parti si sta facendo i conti con un futuro senza le maxi-penali. Ma forse è soltanto una diffusa fiducia nella giustizia e nella sentenza d'appello.

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