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As.Tro sollecita intervento dei Monopoli dopo la puntata de 'Le Iene' sulle slot

13 novembre 2013 - 17:50

Dopo il servizio andato in onda ieri sera nella trasmissione Mediaset 'Le Iene', il presidente di As.Tro, Massimiliano Pucci, sollecita pubblicamente un intervento nei confronti del materiale mostrato nel servizio televisivo, nel quale un “esercente disonesto” era solito accaparrarsi vincite alle slot sfruttando l’accesso alla contabilità della macchina, resa possibile tramite le chiavi di apertura del congegno di cui non vi è motivo. “L’inesattezza informativa che connota il servizio – scrive il presidente As.Tro - riposa nel presupposto del servizio stesso: come ha potuto confermare l’operatore di settore intervistato, le chiavi di accesso delle slot devono essere in possesso del proprietario delle stesse che provvede alla gestione operativa dei congegni, nulla vietando che, (per motivi che comunque non riposano in nessuna giustificazione plausibile a livello aziendale), siano consegnate anche all’esercente “responsabile del punto vendita”.

Scritto da Redazione
As.Tro sollecita intervento dei Monopoli dopo la puntata de 'Le Iene' sulle slot

 

Il video, pertanto, si fonda su una situazione che non può essere assunta a “ordinaria tentazione di frode “ messa a disposizione di chiunque ospiti congegni per il gioco lecito nel proprio locale, bensì a patologica conduzione dell’apparecchio realizzata in spregio a tre precetti; il primo di fonte “convenzionale” (ovvero il contratto di affidamento tra Monopoli e concessionari di rete), il secondo di fonte privatistica (il contratto tra concessionario e punto vendita che per certi contenuti minimi deve recepire indicazioni precise provenienti dalla convenzione pubblica). Il terzo, ovviamente più sensibile, è il precetto penalmente sanzionato che vieta a chi non ne abbia autorizzazione o titolo, di inserirsi in un sistema informatico altrui (anche il postino può avere la tentazione quotidiana di aprire o distruggere plichi o lettere, ma il deterrente della sanzione penale e disciplinare rende il profilo di rischio parametrato alla funzione svolta).
“In buona sostanza, l’esercente, oltre ad essere tenuto per legge a non introdursi in un sistema telematico per il quale non è autorizzato ad accedere, è destinatario di un divieto contrattuale di giocare”.
 
E’ infatti evidente che costui “anche” stando “semplicemente” dietro al banco può contabilizzare il volume di “coin in” (benché senza la precisione matematica illustrata nel servizio), osservando se l’utenza riscuote la “rumorosa vincita” oppure no. Con qualche margine (leggero) di approssimazione l’esercente acquisisce questa contezza in tempo reale, giorno dopo giorno.
“L’Ordinamento Giuridico consente di sanzionare la condotta che il servizio ha inteso documentare ed è per tale ragione che Vi si richiede di inoltrare il plico recapitatovi con l’annesso supporto digitale alla Procura della Repubblica competente per la Vostra sede aziendale unitamente all’Ufficio Regionale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, affinché le preposte istituzioni possano attivarsi per perseguire l’attuata frode e l’abusivo accesso a sistema informatico di proprietà dell’A.D.M. (tale essendo la qualifica giuridica dei dati di contabilità della scheda elettronica di un apparecchio per il gioco lecito connesso al sistema telematico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli)”.
 
“Per completezza di informazione – scrive ancora Pucci - pare doveroso evidenziare come le condotte illecite documentate nel servizio cagionino (come peraltro evidenziato) una lamentela della clientela che – di conseguenza – reagisce in termini di disaffezione al congegno “legale”, laddove non consegue la corretta percezione dell’esistenza di una percentuale garantita di pagamento stabilita in suo favore”. Ovvero, se le macchine fossero sempre svuotate dai baristi, i giocatori avrebbero smesso da tempo di giocarci. Ma così non è. Anzi. L’attuale estensione distributiva di detti prodotti è oggi pari al 40% del mercato.

Per questo l'associazione chiede al programma Mediaset: “Certi della Vostra collaborazione e lealtà nei confronti delle Istituzioni preposte al contrasto dei fenomeni di cui siete stati notiziati, procederemo comunque, per autonoma prerogativa, a effettuare una segnalazione che pre-allerti l’Ufficio del Pubblico Ministero e l’unità anti-frode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della documentazione filmata di cui siete entrati in possesso”.

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