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Liguria, As.tro: “Lotta a gioco lecito, ripiana deficit sanità con debito da oltre 100 milioni”

22 luglio 2014 - 10:43

“Il verdetto preliminare recentemente emesso del procuratore regionale della Corte dei Conti ligure parla di ‘non linearità’ relativamente alla operazione di risanamento del bilancio afflitto dal deficit sanità.

Scritto da Redazione
Liguria, As.tro: “Lotta a gioco lecito, ripiana deficit sanità con debito da oltre 100 milioni”

Si è evidenziato, infatti, che ai 100 milioni di euro formalmente incamerati dalla cartolarizzazione degli immobili regionali destinati alla vendita (proprio per abbattere il ‘buco’ della sanità locale) , è seguita una pari assunzione di debito finanziario per i conti della regione, collegata proprio all’operazione di ‘cartolarizzazione’. Ovviamente, il disavanzo resta immutato con tendenza all’aumento, chiosa il Procuratore regionale della Corte dei Conti”. È quanto sottolinea l’associazione degli operatori del gioco lecito, As.tro.

“Mentre andava in scena la requisitoria della magistratura contabile, decine di associazioni, cortei, movimenti, esercenti no-slot, centri culturali, Asl liguri, e notabili genovesi, davano vita ad una marcia di eventi ‘contro l’azzardo’, con convegni, incontri, iniziative anche artistiche e di intrattenimento, tutte complessivamente seguite da quasi 200 persone in tutto. Sarebbe facile in questo specifico contesto, evidenziare altresì come il Territorio Ligure sia appena stato interessato da un’azione di repressione del gioco illegale a cui l’Agenzia dei Monopoli è stata costretta per contrastare i congegni di gioco ‘anti-distanziometro’ insediatisi per sostituire gli apparecchi ‘legali’ sfrattati dalla Legge regionale e dal regolamento Comunale di Genova, per non parlare dei centri di scommesse senza licenza che imperterriti aprono senza che nessun Comune verifichi per quale servizio (se lecito o illegale) abbiano segnalato l’inizio di attività. Da ‘cittadini’ (tale è la qualifica degli imprenditori onesti che operano lecitamente nel gioco autorizzato), si resta ogni giorno sempre più basiti per la pervicacia con cui ‘certo vecchiume’ delle prassi politiche resti insediato, persino laddove il fuori sacro dell’anti-gioco dovrebbe ispirare maggiore virtuosismo. As.tro non ha mai abbandonato i gestori liguri, così come si è stretta affianco a quelli Lombardi, toscani, pugliesi, abruzzesi, alto-atesini all’indomani dell’entrata in vigore dei ‘rispettivi’ distanziometri. Un enorme bacino di ‘cittadini’, tutti univocamente ‘attoniti’ nell’assistere allo strano connubio tra ‘lotta al gioco lecito’ e ‘locale cronaca sulla gestione delle regioni’.

Il gioco lecito, forse, non sarà ‘il rimedio’ per il Paese, ma sicuramente non può essere accusato di essere causa di un degrado che oggi come ieri condanna tante regioni ad uno stato dei conti disastroso e incapace di aiutare le imprese (tranne i bar no-slot, per i quali si fanno sconti sui tributi locali)”, conclude.

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